25 rose per Stefano

Angela Matassa

Sarà in scena fino a domenica 30 ottobre al teatro Nuovo di Napoli,  Da questo tempo e da questo luogo… 25 rose dopo di e con Cristina Donadio. Un omaggio ad Annibale Ruccello e a Stefano Tosi (suo compagno di vita) scomparsi insieme in un incidente stradale venticinque anni fa.

“In tutti questi anni ho provato due stati d’animo precisi: il danno, causato da una perdita fuori dagli schemi e il rancore – spiega l’attrice – perché ad ogni anniversario  si ricordava sempre soltanto Annibale. Ne ho preso consapevolezza solo adesso, mettendo in scena questo spettacolo, nato da un insieme di sogni in cui mi apparivano come un’unica entità”.

Su una scena bianca, nera e rossa “i colori della morte nelle diverse culture”, l’attrice recita se stessa, porta i ricordi delle loro vite insieme, dialoga, tenta ogni tanto d’interpretare qualcuno delle figure delle commedie del giovane drammaturgo. “Ma non ci riesco fino alla fine, – spiega – quando, finalmente liberata da ogni sovrastruttura,  recito Jennifer, che meglio lo rappresenta”. E’ accompagnata in scena da Luca Trezza nei panni di  Annibale Ruccello che entra ed esce dai suoi personaggi, così è Jennifer, Clotilde, Ferdinando, Ida. Fortunato Angelini interpreta invece Stefano Tosi. “Ho scelto un ballerino, che si esprime solo con sguardi e gesti per rappresentare il silenzio in cui è caduto Stefano fino ad oggi”.

Racconta quel che prova la Donadio, in cinquanta intensi minuti rappresenta il triangolo delle loro vite, la consapevolezza e l’elaborazione forse tardiva  del lutto ma che finalmente la libera e le dà pace. “Era giunto il momento di dire basta innanzitutto a me stessa. – spiega –  Non ho mai interpretato un solo personaggio scritto da Annibale, forse ora lo farò oppure no, ma questo non ha importanza”.

Quindi, ricordando le venticinque rose donate all’uomo della sua vita anno per anno, l’attrice canta due pezzi di Mina: “Un colpo al cuore” in quanto Cristina e “Un anno d’amore” come Jennifer.

Accompagna la messinscena teatrale la prima opera del progetto “Era Eva”,  nuova iniziativa del teatro di Montecalvario, che intende unire diverse arti. Si tratta della scultura dell’artista Betty Bee, un gigantesco girasole fatto di filo spinato ricoperto di vernice d’oro, che rappresenta l’olocausto. “Questo materiale – dichiara la Donadio – può rappresentare anche il dolore e la ferita espressi nella mia rappresentazione”.

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