Paolantoni inedito

Angela Matassa

Francesco Paolantoni in un momento dello spettacolo

Francesco Paolantoni autore e regista oltre che interprete.  Ruoli nuovi per l’attore in Hotel Desdemona, la commedia che debutta all’Auditorium Caivano Arte l’11 aprile, per essere rappresentata poi all’Acacia di Napoli dal 13.

Paolantoni autore, una scelta nuova.

“Per pudore non avevo mai osato proporre qualcosa di mio, ma poi assistendo a molti lavori di nuova drammaturgia, ho pensato che un po’ d’intraprendenza non guastava e ho scritto in breve tempo questo testo. Shakespeare mi ha ispirato e ho messo giù due atti di teatro nel teatro, secondo un meccanismo antico e sempre divertente”.

Di che cosa parla lo spettacolo?

“Di una compagnia amatoriale che decide di mettere in scena piuttosto che Scarpetta o Eduardo, niente di meno che il grande drammaturgo inglese. Io, che interpreto il regista, scelgo l’Otello perché m’interessa molto il tema della gelosia. Sentimento importante, causa di equivoci e di conseguenze drammatiche”.

Quali pezzi hai scelto dalla tragedia?

“Le scene più conosciute: quella del ritrovamento del fazzoletto, la cattiveria di Jago, l’assassinio di Desdemona.  Ma naturalmente il finale è a sorpresa e non muore nessuno”.

Anche come regista sei alla prima prova. Come hai immaginato la messinscena?

“Nel primo atto ci sono le prove e le chiacchiere degli attori. Nella seconda parte, invece, ho diviso il palcoscenico in due, davanti c’è il palco, dietro i camerini. Si passa dai problemi privati alla rappresentazione e viceversa. E’ una situazione molto esilarante cui ho aggiunto effetti speciali, scene tagliate e un trailer. Adesso sono molto curioso di vedere il risultato di questo mio lavoro”.

Quanto si somigliano e quanto sono diversi tra di loro i tuoi personaggi?

“A ciascuno dò una sensazione di diversità, ma sono sempre io, perché ma cerco di essere sempre coerente con me stesso, di conservare un carattere personale. Con questa numerosa compagnia formata da Rino De Luca, Susy Del Giudice, Lucia Rocco, Andrea Di Maria, Arduino Speranza, Tonino Taiuti, Antonio Annona (autore delle musiche) abbiamo lavorato con piacere. Anche se in ruoli diversi, insomma, avevano  sempre a che fare con Francesco Paolantoni”.

Che cosa resta degli insegnamenti dei grandi maestri?

“Moltissimo. Spesso mi ritrovo a sentire nelle mie corde, nei suoni, nel modo di porgere la battuta, assonanze eduardiane o il sapore di Totò. Li ho assorbiti e ce li ho talmente dentro che fanno parte di me. Del resto non appartengo alla generazione degli attori nati con il cabaret o la televisione”.

Quali progetti hai in cantiere?

“Tornerò a breve nella soap opera di Rai Tre “Un posto al sole”, dove interpreto un giornalista sportivo amico di Raffaele il portiere. E’ un po’antipatico, ma evidentemente ha incontrato il favore dei telespettatori perché mi hanno richiamato”.

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