
Il Teatro Nuovo di Napoli chiude la stagione venerdì 10 maggio con Eleonora ultima notte a Pittsburgh di Ghigo De Chiara. Così Maurizio Scaparro, che dirige la messinscena, rende omaggio alla Divina con un viaggio a ritroso nel tempo, tra le parole di capolavori immortali che hanno portato la sua arte al successo in tutto il mondo accostati a pagine di intima memoria. Eleonora ultima notte a Pittsburgh è un percorso nel mito proposto da Maurizio Scaparro che parte dal testo di Ghigo de Chiara e affida il ricordo alla sensibilità di una grande attrice italiana come Anna Maria Guarnieri, in un alternarsi febbricitante di ricordi e di sogni, con l’eco dei testi e degli spettacoli a lei più cari, ma soprattutto con il conforto di parole scritte durante tutta la sua vita alle persone amate e a se stessa. Ed è anche un modo per rendere omaggio oggi, a 150 anni dall’Unità d’Italia, ad una donna straordinaria come Eleonora Duse e a quello che ha significato e significa per la diffusione della nostra cultura e del Teatro italiano nel Mondo.
“Prima di tutto bisogna ribadire che in un momento come questo che stiamo vivendo, di profonda crisi, il teatro rimane in Italia e nel mondo sempre vivissimo. – evidenzia Maurizio Scaparro – Esiste un mito per l’attore e per l’attrice donna, questo è un fatto innegabile. In particolare del personaggio Eleonora Duse mi ha colpito il fatto che sia una donna sola: è vero, è stata amante di D’Annunzio, malgrado questo rapporto però lei rimane comunque una donna solitaria, una donna che è stata anche artista ed imprenditrice di se stessa. Non si va in giro per il mondo, se non si è grandi artisti e se non si sa stare in giro per il mondo. La Duse è nata a Vigevano, in una camera d’albergo, perché era figlia d’arte ed è morta a Pittsburgh, in una camera d’albergo, perché era una grande attrice. Ha girato tutto il mondo, e la sua storia è un esempio che sottolinea il valore umano di fare teatro. A differenza del cinema, il teatro è puro artigianato, si fatica di più ed è proprio in questo che risiedono la grande modernità di Eleonora Duse e la sua forza: una grande artista che recita all’estero con un linguaggio teatrale sempre italiano, che viaggia passando per alberghi e teatri, una donna che resiste anche nella solitudine.”