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Uno spazio alternativo nel centro della città, in un quartiere popolare che offre cultura e spettacolo con stile originale. Pochi posti, un ambiente scuro ma suggestivo, il De Poche di Napoli apre la sua nuova stagione.
Undici spettacoli per il cartellone del teatro, più sei per il progetto Zattera, dedicato ai giovani.
Lo spazio, nato sei anni fa da un’idea di Lucio Allocca, diretto da Peppe Miale, Massimo De Matteo e Sergio Di Paola, ha inaugurato la programmazione con “Novecento” di Alessandro Baricco con Carlo Vitale che, con Enrico Santori ha curato anche la regia.
“Siamo felici di portare sulla scena due grandi autori contemporanei. – commenta Massimo De Matteo – L’altro è Stefano Benni con il quale chiuderemo la stagione”. Dal 25 aprile al 6 maggio, infatti, Peppe Miale rappresenterà “Grimilde” e “La topastra” con Veronica Mazza.
Tanti sacrifici e tanta passione “per decidere di andare avanti ogni anno con un desiderio: trasmettere ai giovani esperienza e amore per questo mestiere, oggi destabilizzato”, dice De Matteo, “E’ una materia che ha perduto di importanza. Ma in fondo è l’attore che porta la parola”.
Un ruolo che al De Poche è molto sentito tanto è vero che si ripete il progetto “Zattera”, realizzato dai giovani laboratoristi, che affianca la rassegna principale da ottobre a giugno.
“Un altro nostro interesse – chiarisce Peppe Miale – è dare spazio a compagnie che difficilmente ne trovano”.
Così il cartellone propone una nuova generazione di autori: Giuliana Pisano, Myriam Lattanzio, Angelo Ruta, Giovanni Meola, Angelo Callipo, Pippo Cangiano, Fabio Brescia, gli stessi direttori, anche interpreti e registi di alcune pièce.
Vari e attuali i temi e gli stili: dal noir di “Dora Pais Show”, tratto da Stefen King, al giallo “Ida e Ada (al bar di Edo), che gioca molto sulle parole, al grottesco di “Io e Loretta” con Stefano Ariota e Antonio Furia, che si svolge in una casa di cura per malati mentali. Ma ci sono pure storie di donne, di carcerati (“Vladi è vivo” con Pietro Pignatelli e le musiche di Marco Zurzolo), di calcio, di minoranze e il classico con “Pirandellando” di Gianni Meola.
Ritorna, nel periodo natalizio, “L’altro magnifico Jerry”, sulla storia di Jerry Lewis, artista e uomo. Su testo di Di Paola e De Matteo (che lo interpreta) e la regia di Peppe Miale. Uno spazio ‘altro’ per professionisti noti e meno noti e un folto gruppo di giovani appassionate promesse del teatro.