
Grazie al dialogo avviato tra il Pio Monte di Misericordia di Napoli e il Museo Campano di Capua, la statua Mater Matuta abbraccia idealmente la Madre di Misericordia di Caravaggio. Due madri s’incontrano nel nome dell’arte e del sociale. Un connubio culturale che ha dato via al progetto “Mater Madonna Misericordia”, spettacoli, tour e varie iniziative, pensando al Femminino di ogni tempo. Dal glorioso, ma oggi in difficoltà Museo di Capua, luogo di arte e di attenzione al territorio, con l’arrivo a Napoli dell’antica opera in tufo, parte un’ “attenzione alle nuove esigenze, un adeguamento alla realtà”, dice il Barone Alessandro Pasca di Magliano, soprintendente del Pio Monte della Misericordia. “Avviamo un’azione di aiuto per la crescita del sito e per stimolare nuove occasioni di lavoro per i giovani che operano nell’ambito dei Beni culturali”.
Ecco così che la Madre Celeste del Caravaggio accoglie la Madre dell’Antichità, che presenta alla divinità i propri figli.
L’obiettivo è quello di avvicinare i napoletani all’importante struttura casertana, di farne conoscere gloria e meriti. Perciò, all’incontro tra le due opere d’arte, si affiancherà una mostra di scatti di Luciano Ferrara, uno spettacolo itinerante che si svolgerà dalla chiesa all’intera struttura del Pio Monte in un viaggio emozionale. “E’ una sorta di psicodramma – spiega Francesca Barrella, ideatrice della drammatizzazione – che, attraverso la visione junghiana, farà vivere agli spettatori il passaggio da Madre a Madonna, con canti, musiche e danze. Una vera esperienza dell’anima”.
Sabato 4 marzo e sabato 25 marzo, alle ore 18, nell’edificio di Via Tribunali, Antonella Morea, come antica vestale, con ballerini e musicisti, accoglierà e accompagnerà i visitatori attraverso tre momenti: la rievocazione della danza sacra alla dea Mater Matuta, i canti a Maria (di Caccini e di Schubert), la danza devozionale alla Vergine, sulle musiche originali di Nefelis, Aleksiou, Mozart, Falconieri. Il tour da Capua a Napoli, invece, partirà il 5 marzo e il 2 aprile. “Il nostro intento è quello di coinvolgere la gente in un percorso tra la città delle Madri e la città Femmina, – precisa Nicola Caracciolo – coordinatore “Mater Tour- Capua Sacra” – in un dialogo ideale tra due Madonne”.

Il progetto abbraccia in sinergia il Museo delle Arti e dei mestieri, che accoglie ragazzi del quartiere nei laboratori di stoffa, legno, teatro, e la Casa della scintilla, che si occupa di adulti disabili. Che si trovano all’interno del Pio Monte.
“La rete è fondamentale – dice la professoressa Delly Fabiano dell’Università della Calabria – per realizzare concretamente grandi progetti, con finanziamenti pubblici”.
L’auspicio di tutti è che altre strutture museali condividano o attivino programmi simili per la diffusione dell’arte, della cultura e dell’impegno sociale.