
Un altro maestro della scena internazionale è stato invitato dal Napoli Teatro Festival Italia a mettere in scena uno spettacolo a Napoli. L’argentino Alfredo Arias, che ha trascorso in città alcuni mesi, ha scelto Raffaele Viviani per realizzare il suo spettacolo, che sarà rappresentato il 21, 22 e 23 giugno al Teatro San Ferdinando. Musical e teatro en travesti, grottesco e maschera, sono gli elementi che lo attraggono e che ha ritrovato in uno dei grandi drammaturghi di tutti i tempi. Quel Raffaele Viviani, così sottovalutato, tra i poeti e gli scrittori nati a Napoli, che descrive un’umanità sofferente, ma dignitosa che nasce nella nostra città, che parla la nostra lingua, ma che potrebbe rappresentare i popoli di mille altri luoghi. Il protagonista di Circo equestre Sgueglia sarà Massimiliano Gallo, attore napoletano, che ha ricoperto molti ruoli in teatro e in cinema e che interpreterà il protagonista Samuele.
Ricorda la sua infanzia, Alfredo Arias, lo spettacolo circense che lo appassionava. “Davanti alla casa in cui abitavo con i miei genitori si estendeva un terreno abbandonato, dove un giorno arrivò un circo molto povero, senza nemmeno il tendone, ma solo stoffe rattoppate. Al centro si innalzavano i pali con i trapezi – racconta – Dall’esterno si potevano vedere, senza pagare, i volteggi di poveri acrobati. Qualche animale triste passeggiava senza comprendere questo paesaggio di desolazione. L’orso, la zebre, il dromedario asciugavano le loro lacrime sotto un sole opprimente che bruciava questa Pampa urbana”.
“Metteremo in scena un Viviani nuovo, diverso”, afferma, spiegando come il drammaturgo partenopeo “ci trascina in un doppio gioco. Un gioco che noi dobbiamo immaginare – quello della rappresentazione circense – e uno al quale assistiamo – quello della vita. Sceglie di mettere in evidenza le lacerazioni amorose. Ci dice che non esiste rifugio possibile: anche il circo, concepito come un ultimo riparo, è esposto alla vertigine della passione e i suoi abitanti possono esserne espulsi in qualsiasi momento per sprofondare nella più grande delle solitudini”. In scena anche Monica Nappo, Tonino Taiuti, Carmine Borrino, Autilia Ranieri e la partecipazione di Mauro Gioia. Musicisti in scena, arrangiamenti di Pasquale Catalano.