Addio a Carlo Giuffré

Angela Matassa

Voleva morire come Molière, sulla scena. Se n’è andato oggi alla soglia dei novant’anni, Carlo Giuffrè, grande interprete di teatro, della televisione e del cinema non solo italiano. Attore eduardiano, ha interpretato molti dei più celebri testi di De Filippo, drammaturgo che ha affrontato anche come regista, ma ha lasciato il segno in ruoli di tutt’altro genere, da Pirandello a Cechov a Goethe. Tra gli ultimi spettacoli teatrali, La lista di Schindler. Al cinema è stato mastro Geppetto nel Pinocchio di Benigni e, ultimo lavoro, ha partecipato al film di Vincenzo Salemme Se mi lasci non vale.

Iniziò giovanissimo, in coppia con il fratello Aldo, e non ha mai smesso di recitare. Il teatro, diceva, era la sua terapia.

Pubblichiamo un estratto della bella intervista che ci concesse qualche anno fa, in cui parlò liberamente e con piacere della sua carriera e dei suoi pensieri. In questo frame si sofferma sulla morte.

Addio a un grande artista.

 

 

 

 

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