Solo Manlio Santanelli può costruire una storia, un mondo partendo da un folto paio di baffi che spuntano sul viso di una nota venditrice di limonata dei Quartieri Spagnoli di Napoli: Cesira.
Al Teatro Piccolo Bellini, di Napoli dal 18 al 23 aprile 2023, il pubblico gusta “Le tre verità di Cesira”, monologo interpretato da Rino Di Martino, per la regia di Antonello De Rosa, produzione T.T.R. Il Teatro di Tato Russo. Cesira, intenta a vendere le sue bevande rinfrescanti col suo “bancariello” al pubblico, acquaiola da tre generazioni, attende con trepidazione l’intervista del Tg3, trasformandosi per la ripresa televisiva. Cantando motivi in voga negli anni ‘60, di Paolo Poli, di Milva, di Mina, si racconta mentre si accapiglia con l’invadente vicina di basso, Donna Costanza l’impicciona, e intanto si fa bella per la tv. Sto arrivando! bene che i suoi baffi setolosi fanno spettacolo, eppure nulla tolgono alla sua femminilità.
E Cesira inanella racconti affascinanti, sulla natura, “tunnel dell’orrore”, su suo marito Salvatore, autentico “sognatore” (“io fatico e lui pensa”, dirà) che sentiva le “voci” quando lavorava all’Alfa Sud, improvvisamente rinsavito dopo aver perso il posto, sulla sua gravidanza impossibile.
acconti surreali che mescolano tragico e comico, individuale e sociale, spaccati di vita di marottiana e ruccelliana memoria. Tragico lo spaccato di guerra che, se finisce per i belligeranti, lascia a lungo strascichi e ferite insanabili per le popolazioni, e Cesira le subirà sulla propria pelle. A nulla le serviranno i baffi quando sarà abusata dai marocchini, a nulla le servirà pregare Sant’Antonio da Padova poiché in suo aiuto verrà piuttosto Sant’Antonio Abate.
Una comicità grottesca è messa in scena con grande capacità mimica e affabulatoria, con un linguaggio popolare e nobilissimo dalla tenera, sguaiata, resiliente Cesira, mai piegata dalla vita, come Napoli, ferita e dominata ma sempre fiera e pronta a rialzarsi. Il mondo, la comunicazione, il linguaggio si deteriorano, e la memoria diviene doloroso fardello.
Straordinaria interpretazione di Rino Di Martino, che cambia registro e linguaggio, in un continuo gioco di ribaltamento della realtà. Un ottimo team al lavoro con la sapiente regia di Antonello De Rosa, le belle scene di Tonino Di Ronza, i costumi di Giusi Giustino, il disegno luci di Salvatore Palladino. Lunghi e meritati applausi.