di Giancarlo Giacci
I fratelli D’Innocenzo continuano la ricerca sulle nostre coscienze iniziata con La terra dell’abbastanza e poi proseguita con l’ottimo e pluripremiato Favolacce, proseguendo ora in quello della psiche umana.
America latina è un film che è difficile inquadrare perché vi sono tracce di film diversi non come accadimenti, ma come genere. Inizia in un modo rassicurante, una vita tranquilla e agiata di un dentista affermato, Massimo Sisti, con una famiglia modello in una città piccola e all’apparenza priva di incognite, Latina.
Ma in questo mondo che sembra funzionare, irrompe un avvenimento totalmente imprevedibile, come una esplosione. Massimo scende per caso nello scantinato della sua perfettissima ed esagerata casa e scopre l’incredibile: una bambina sofferente legata e imbavagliata. Immediatamente si pone la domanda chi l’ha portata lì? a questa domanda però non segue una richiesta di aiuto presso la polizia ma solo la preoccupazione di occultarne la presenza.
Di colpo entriamo in una dimensione orror-gotica, il film devia, in modo brusco dal suo scorrere tranquillo e scontato, in un’altra direzione e percepiamo per la prima volta, Massimo (Elio Germano) in modo totalmente diverso.
I fratelli D’Innocenzo non cercano di portare lo spettatore a scoprire il colpevole, come in un thriller, ma a fare entrare violentemente nella psicosi del protagonista che non ricorda di essere stato lui a portare in cantina la bambina. A questo punto tutto appare in modo diverso, la famiglia felice è frutto solo della sua mente distorta, una proiezione delle sue fobie solitarie.
Massimo è un uomo totalmente solo, anaffettivo anche nei confronti del padre (Massimo Wertmuller) unico legame con la realtà.
Un film che “funziona” in tutte le sue parti, la regia è ottima nel dosare l’immagine della realtà con il mondo di una mente psicotica senza mai debordare in scene scontate e trucolenti. Germano dà la prova concreta di essere uno dei migliori attori del momento, poliedrico, capace di trasformarsi totalmente, anche senza l’uso del trucco prostetico, in ruoli diametralmente opposti, immergendosi totalmente in difficili personaggi , centrando sempre il loro animo più profondo. Anche gli altri attori sono all’altezza del film, ottima la brevissima partecipazione di Massimo Wertmuller, quasi irriconoscibile per il primissimo piano. Efficace la fotografia, il montaggio e la colonna sonora, che dall’inizio del film riescono a dare una certa ansia allo spettatore che non può comprende ancora il perché.
Un ottimo film da vedere al cinema, ovviamente.
Voto: **** su 5
AMERICA LATINA
di Fabio e Damiano D’Innocenzo
(Italia, 2021, durata 90’)
con Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico,
Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini, Massimo Wertmuller