Anarchia tra Pasolini e Pessoa

Redazione

di Angelo Matteo

È disponibile in streaming su RaiPlay “Il banchiere anarchico”, pellicola scritta e diretta da Giulio Base, che l’ha sceneggiata adattando un racconto dello scrittore e poeta portoghese Fernando Pessoa. Il film vede protagonista lo stesso Base, nel ruolo del banchiere del titolo, e Paolo Fosso nel ruolo di un amico del banchiere. Non compaiono altri attori.

La locanfdina del film

Durante la festa per il suo cinquantesimo compleanno, un ricco banchiere racconta a un suo amico e sottoposto la sua storia, descrivendo con abbondanza di dettagli gli snodi cruciali della sua esistenza, soffermandosi innanzitutto sulle convinzioni filosofiche e politiche che l’hanno accompagnato nel corso della vita. Il banchiere si definisce infatti anarchico, nonostante sia l’incarnazione di un potere economico feroce e privo di scrupoli. Come afferma la citazione di Pier Paolo Pasolini che apre il film, infatti, “Nulla è più anarchico del potere”.

Giulio Base sceglie per il suo film, di durata stringatissima, un’impostazione squisitamente teatrale. Due attori in scena, pochi oggetti (mai lasciati al caso o inutili) e lunghi dialoghi. La macchina da presa si concede pochi vezzi e inquadra il necessario solo e soltanto nella misura necessaria. La regia e le interpretazioni sono ugualmente in sottrazione. Base e Fosso sono bravissimi nei loro ruoli e sono capaci di costruire lungo la durata del film una tensione tra i loro personaggi che non lascia spazio a cali d’attenzione da parte dello spettatore. Certo le caratteristiche e le peculiarità della pellicola non sono appetibili per lo spettatore distratto o disattento, data la natura spesso profondissima dei dialoghi che formano l’ossatura del film. La riflessione sull’anarchia e sul capitalismo è svolta in maniera straordinaria, avvicinando a volte “Il banchiere anarchico” più a un tipo di opera saggistica che cinematografica. La bravura di Base è nel non semplificare mai i passaggi concettuali o filosofici ma riuscire comunque a rendere il suo film un’opera godibile e mai pesante. Da vedere, come detto, su RaiPlay.

 

 

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