Da giovedì 30 marzo 2023 al Teatro Acacia di Napoli, Nancy Brilli e Chiara Noschese saranno protagoniste dello spettacolo Manola di Margaret Mazzantini, per la regia di Leo Muscato.
Due sorelle, Anemone e Ortensia, due donne opposte, nate a un giorno di distanza, si incontrano e scontrano in momenti infuocati. “Manola è un testo pirotecnico, – dice Muscato – un flusso di parole e di pensieri che catapultano lo spettatore da una parte all’altra della propria immaginazione. E’ un blob di discorsi a metà strada tra la follia tragicomica di Beckett e l’ironia sferzante dei fratelli Marx. Protagoniste sono due gemelle alquanto anomale. Per una manciata di secondi sono nate in due giorni diversi, una giovedì 16, l’altra venerdì 17. Forse è anche per questo che le loro personalità, i loro caratteri hanno assunto dimensioni opposte. Una è libera, aperta, positiva e propositiva; l’altra è oppressa, chiusa, negativa e insicura; una ignorante, l’altra coltissima; una piuttosto superficiale, l’altra eccessivamente ideologizzata; una veste sempre di rosso, l’altra solo di nero; una punta tutto sulla sua bellezza, l’altra si sente sempre e solo un “ciofegone”.

E aggiunge la Mazzantini: “Le due per un gioco scenico si rivolgono alla stessa terapeuta dell’occulto e svuotano il serbatoio di un amore solido come l’odio. Ed è come carburante che si incendia provocando fiamme teatrali ustionanti, sotto una grandinata di risate. In realtà la Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile, non è altro che la quarta parete teatrale sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie. Una maratona impudica e commovente, che svela l’intimità femminile in tutte le sue scaglie. Come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto. Perché un equivoco perenne le insegue nell’inadeguatezza dei loro ruoli esistenziali. Un testo sfrenato che prevede due interpreti formidabili per una prova circense senza rete. Ma che invoca l’umano in ogni sua singola cellula teatrale”.
Scene di Federica Parolini. Costumi di Lisa Rufini. Disegno luci di Alessandro Verazzi scene e costumi di Eleonora De Leo.