Apre in bellezza il Noisy

Maresa Galli

La stagione di concerti all’ Arena Flegrea di Napoli apre con un grande evento che si trasforma in festa popolare (come era stato promesso dagli organizzatori del Noisy Naples Fest) e omaggio a Pino Daniele. Presentato dalla speaker Maria Silvia Malvone, sale sul palco James Senese, che regala brani tratti dal doppio album “Aspettann’ ‘o tiemp’” che ha da poco pubblicato per festeggiare 50 anni di grande musica. Senese, che ha fatto parte degli Showmen, di Napoli Centrale, e vanta una lunga carriera solista, inanella celebri e nuove canzoni: “Viecchie, mugliere, muorte e creature”, “Aspettanno ‘o tiempo”, “Simme jute e simme venute”, “È ‘na bella jurnata”, “Ll’America”, la struggente “Dint’ ‘o core”. Accompagnano il suo sax e la voce unica, emozionante, i Napoli Centrale: Ernesto Vitolo alle tastiere, Agostino Marangolo alla batteria, Gigi De Rienzo al basso. Canta come solo lui sa fare “Chi tene ‘o mare” e i seimila dell’Arena si scaldano per poi incendiarsi quando esplode il groove targato Avitabile, con i Bottari di Portico e la Black Tarantella Band. Avitabile, che ha interpretato come pochi le canzoni di Pino Daniele nel concerto “Pino è”, esordisce con “Napoli Nord”. “Tutte eguali song’ ‘e ccriature” l’artista la dedica ai bambini siriani per elevare un inno alla pace con “Mane e mane”, “Salvamm’ ‘o munn’”, “Canta Palestina”, “Chest’è l’Africa”. Non manca il successo sanremese, “Il coraggio di ogni giorno”, per poi parlare di incontro e speranza grazie alla musica che unisce i popoli.

Un momento del concerto all’Arena Flegrea di Napoli

Il pubblico dell’Arena intona un coro su “Terra mia” e intanto cresce l’emozione con i due amici di Marianella, con i loro sax che si intrecciano, Enzo e James, che duettano su “Soul Express”, “’A gente ‘e Bucciano”, ma anche “It’s a man’s man’s man’s world” e “Sex machine”, esempio di una contaminazione felice di world music, tra blues e tarantella, tra funk e soul. Poi Avitabile chiama sul palco il rapper Luchè, l’ex Co’ sang anche lui figlio della periferia per duettare su “Int’ ‘o rione” e altri brani tratti dall’album “Malammore”. La musica non ha confini e soprattutto accoglie e abbraccia.

 

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