Artaud e la sua Colette

Angela Matassa

Trasferire i propri saperi alle nuove generazioni non è da tutti. Aiutarli a crescere in conoscenza e passione è invece fondamentale per passare con tranquillità il testimone a chi continuerà a costruire un futuro, che ci si augura, migliore. Ancor di più in questi tempi così bui, in cui la speranza sembra sempre più affievolirirsi. Ma l’entusiasmo e la voglia di continuare è anche di molti sessantenni, settantenni e oltre, che, con umiltà, scelgono di mantenere fede all’impegno di tramandare concretamente quanto hanno imparato sul campo. E Napoli, città considerata teatrale per eccellenza, ha una ricchezza di repertori, artisti e Maestri che possono farlo.

Claudio Ascoli e la sua compagnia Chille de la Balanza, creata con Sissi Abbondanza quasi cinquant’anni fa a Napoli, trasferitosi a Firenze, anche per la sordità della città di origine, prova a farlo.

Voglio solo cercare di essere felice di Claudio Ascoli, da Antonin Artaud e Colette Thomas, è l’ultimo spettacolo che lo storico gruppo di avanguardia teatrale porta al Teatro Galleria Toledo dal 14 al 16 ottobre 2022. È un testo di uno degli autori rivoluzionari della scena internazionale, un lavoro che ha tanto dell’attività della compagnia che si trasferì a San Salvi, l’ex manicomio di Firenze, dove ha creato una sede, un laboratorio, un teatro per formare e coinvolgere i giovani.

Negli ultimi anni della sua vita, trascorsi in semi-libertà dopo un lungo internamento e segnati da una straordinaria fecondità creativa, – così da biografie spiega Ascoli – Antonin Artaud condensa le linee portanti della sua esistenza e della sua opera restituendole a una nuova vita, incarnandole nel suo presente. Complici reali e immaginari gli forniscono il materiale per l’affermazione della sua esperienza, della sua scrittura e del suo teatro, della riconfigurazione della sua corporeità”.

Le due protagoniste in scena (foto di Giorgio Lauri)

Tra loro, Colette Thomas, attrice del suo rinnovato teatro della crudeltà, incarnazione delle figure del suo immaginario, che con lui ebbe il suo ultimo grande incontro, dopo Jean-Paul Sartre, Charles Dullin, Louis Jouvet, tutti ricordati nello spettacolo.

In “Voglio solo cercare di essere felice”, Chille provano a far rivivere Colette in un lungo percorso di emozioni e attraverso due corpi-presenza: Salomè Baldion e Giorgia Tomasi. La Baldion vivrà gli incontri giovanili ad appena 20 anni con Sartre e Dullin, nonché quello decisivo con Louis Jouvet. Giorgia Tomasi, che raccoglie il testimone della vita di Colette, rappresenterà l’incontro con Artaud.

Sulla scena buia (di Sissi Abbondanza), segnata da velatini-schermo (video di Paolo Lauri), capaci di creare un’atmosfera onirica, sono i giochi di luce (di Teresa Palminiello) ad evocare luoghi, personaggi e momenti del racconto, sottolineati dalle musiche originali di Alessio Rinaldi e dai suoni di Francesco Lascialfari.

Voiceover Claudio Ascoli nelle diverse voci maschili che accompagnano l’universo Colette.

 

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