Il 20 novembre nel Teatro Mediterraneo della Mostra D’Oltremare di Napoli, in contemporanea con tutti i comitati UNICEF del mondo, il Comitato Regionale Campania per l’UNICEF ha presentato all’opinione pubblica e alla stampa il Rapporto ONU 2015 sulla Convenzione Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e ha celebrato La Giornata universale dell’infanzia e dell’adolescenza 2014.
Ecco la relazione del Presidente Regionale Margherita Dini Ciacci
Premessa al rapporto sono stati gli incontri organizzati a Roma dall’UNICEF Italia. In particolare il 28 ottobre scorso, a Roma, l’UNICEF Innocenti, in occasione del semestre italiano di Presidenza Europea, ha presentato il Report card 12 “figli della recessione: l’impatto della crisi economica sul benessere dei bambini nei Paesi ricchi”. Ancora ogginel mondo ogni 20 minuti muore un bambino e, secondo un’indagine dell’Unicef Regno Unito, ogni 5 minuti un bambino muore per violenze di ogni tipo nei “civili” Paesi dell’Europa.
Negli ultimi 5 anni non è stato possibile soddisfare i bisogni dei bambini poiché sono aumentate le povertà e le disuguaglianze. Una generazione di giovani è stata fermata.
Molti paesi hanno smesso la politica economica volta alla crescita, aumentando la politica dell’austerità. Per non vanificare i 25 anni della Convenzione Internazionale l’UNICEF invita a porre i bambini ed i giovani al centro dei futuri programmi di stabilità.
Sempre nel tema dei diritti l’UNICEF Italia, il 3 novembre scorso, a Roma, ha dibattuto il tema “La giustizia a misura delle persone di età minore” sviluppando il tema del “superiori interesse del minore”.
La Convenzione, nata il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con legge 176 del 27 maggio 1991, ha conseguito innegabili progressi.
- Dal 2000 il lavoro minorile è sceso di 1/3, ma 168 milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare;
- Il numero dei decessi infantili si è ridotto di 1/3 ma ogni anno 3 milioni continuano a morire;
- 35 milioni di migranti sono minori;
- Le iscrizioni a scuola sono aumentate dal 33% al 50% e le registrazioni dei nati sono aumentate dal 58% al 65% ma ancora un bambino su tre è invisibile.
Le riflessioni conclusive del rapporto sulla Convenzione sono affidate ad esperti istituzionali. Richiamiamo Piero Fassina, Presidente Nazionale dell’ANCI, che a marzo ha siglato un protocollo di intesa con l’UNICEF Italia, che sollecita i Comuni a sostenere l’uguaglianza dei diritti dei bambini e l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei loro confronti. E Giovanni Boda, DG per l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca, sottolinea fra l’altro la necessità di porre al centro degli interventi educativi il bambino e l’adolescente con i suoi diritti e la sua specificità e richiama l’azione del MIUR.
Ancora una volta l’UNICEF Campania chiede la partecipazione attiva delle Scuole Amiche sul territorio che potranno inviare all’UNICEF Regionale (comitato.napoli@unicef.it) le loro riflessioni sui diritti enunciati dalla Convenzione e realizzati (o no) nella loro comunità- famiglia, scuola, comune e associazioni -.
I nuovi Obiettivi del Millennio nel 2015 dovranno essere ridisegnati, in modo unitario, da tutti gli interlocutori fisiologici dei bambini.
Una comunità educante e solidale a Napoli come in Campania deve portare avanti una programmazione unitaria nell’interesse delle nuove generazioni che rappresentano non il “problema” ma la soluzione del “problema”.