Bambini-puzzle

Alessia Pagliaro

Diritto all’educazione – chi educa e come. Un tema sul quale non è mai troppo soffermarsi. Nell’era della globalizzazione e di Internet, pare che tutti abbiano perduto punti di riferimento, certezze, valori. Non solo i ragazzi, sono innanzitutto gli adulti ad essere in crisi. Viene fuori dalle parole degli autorevoli relatori che hanno partecipato ad un convegno sul tema organizzato dall’UNICEF Campania con l’Università Federico II, la Direzione Regionale della Pubblica Istruzione, il Comune di Napoli.

“I genitori cercano nei blog i ‘segreti’ dei figli”, dice la psiocoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi. Mentre il rettore Trombetti sottolinea l’importanza di riuscire a “criticare” la mole di informazione cui i giovani ricevono. Il professore Rubino parla dei  cambiamenti tecnologici dalla scrittura alla rete. Ma l’educazione abbraccia molti altri concetti, dall’istruzione a tutti i diritti sanciti dalla Convenzione universale dell’Onu a cominciare da quello al nome e all’identità, per molti “negata” come avviene per i Rom di cui dà testimonianza il viceprefetto Gabriella D’Orso. E’ importante uscire dall’io per passare al noi, dice don Gennaro Matino e il pediatra Paolo Siani lancia il concetto di lettura del libro fin dalla prima infanzia.

Un discorso che non termina con qualche seppure autorevole relazione, ma che dovrebbe essere approfondito quotidianamente da genitori, operatori, insegnanti, istituzioni. Abbandonando l’infelice strumento della delega che scarica a qualcun altro le propre responsabilità e imparando la politica dell’ascolto.

“Ricostruire l’uomo etico è una realtà storica, un obbligo morale – dice il presidente regionale dell’UNICEF, Margherita Dini Ciacci – e la gioia di lavorare per un futuro in cui la giustizia sociale sconfiggerà la povertà e la solidarietà costruirà la pace per tutti. Allora il bambino, oggi puzzle nelle mani di tanti, diverrà persona, cittadino del mondo”.

Un ricordo per Aldo Farina, fondatore dell’UNICEF Italia e primo presidente nazionale. Al II Policlinico di Napoli da oggi c’è una targa per lui.

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