Alla Sala Assoli di Napoli da giovedì 13 a domenica 16 dicembre, va in scena Cuore Nero, scritto e diretto da Fortunato Calvino. Reduce dal festival Illecite Visioni al Teatro Dei Filodrammatici di Milano, lo spettacolo vede in scena Ivano Schiavi, Pietro Juliano, Laura Borrelli, Angelo Borruto. Musiche originali di Paolo Coletta, voce solista di Angela Di Maso, scene di Pasquale Galluccio, costumi di Annamaria Morelli.
Nel testo, vincitore del Premio Calcante 2009, l’autore affronta il dramma dell’amore tra due uomini della mala di Napoli e il “codice d’onore” delle mafie, che non tollerano l’omosessualità. Cuore nero è il luogo dove la morte colpisce quotidianamente con spietata cadenza. Specchio di una realtà degradata, di solitudine e sopraffazione, dove amare sembra una colpa, una bestemmia. La cronaca riporta spesso come la camorra e la mafia ritengano “incompatibile” l’essere omosessuale ed essere parte di loro.
Il testo di Fortunato Calvino è specchio amaro della vita reale, ribadendo come il crimine non paga e che a risentirne è anche il percorso individuale di accettazione. I due protagonisti, vittime e carnefici di loro se stessi, hanno scelto di delinquere, vivono un dramma interiore perché non accettano la propria omosessualità, ma anche il dramma di non essere accettati come omosessuali nel loro contesto sociale. I due protagonisti , Tommaso e Pietro, sono anime scure, che si aggirano in una chiesa di periferia abbandonata, ai margini della città, dove trascorrono le giornate in attesa che il boss del quartiere li chiami per assegnare loro spedizioni di morte.
“Questi personaggi, belli e dannati, – spiega Calvino – non sono eroi positivi, come è giusto che sia. In quella periferia assolata, tra casermoni di cemento che svettano verso il cielo, l’amore, con i suoi valori assoluti, resiste, nonostante la violenza, i soprusi e la protervia di chi detta la sua legge di morte”.
