Va in scena da lunedì 19 luglio a giovedì 22 alle ore 21.00 negli spazi del Real Orto Botanico di Napoli, Pensare con i piedi, allestimento e regia di Annamaria Russo e Ciro Sabatino.
Lo spettacolo rientra nella programmazione della rassegna Brividi d’Estate 2010 ed è interpretato da Nico Ciliberti, Antonello Cossia e Paolo Cresta, che racconteranno e faranno rivivere le emozionanti pagine dell’opera dell’ argentino Osvaldo Soriano, che rivela del football un aspetto mitografico, che s’ispira a vicende vissute, da giocatore o da spettatore, oppure a sensazioni catturate nel flusso della memoria, fiutate nella poesia di un gesto atletico, evocate dall’odore dell’erba di un campo sportivo.
Nelle loro storie il calcio, gioco pedestre in senso stretto e pure ampio, si svincola dai lacci della tecnica, del fanatismo delle curve e delle chiacchiere dei processi televisivi, per fluttuare, liberamente, nell’immaginario e nelle emozioni, fino a diventare metafora della vita.
Soriano parla poco dei campioni e delle stelle e molto, invece, di anonimi e, più o meno, onesti calciatori, che inseguono un pallone nei villaggi della Patagonia, di improbabili allenatori giramondo, di storie d’amore, di leggende e scenari fantastici, di gioie e disperazioni calcistiche. Narra di malinconia degli sconfitti, degli esclusi, degli sfortunati, “dei goal che uno si perde nella vita”, ma anche degli entusiasmi, del senso di onnipotenza, che regala una vittoria, delle risate e delle lacrime.
C’è un senso tragico nel football: la nostalgia nel cuore e la commozione per i vinti, per quelli belli, bravi e, tuttavia, vinti. C’è una nota esilarante nel calcio, che funziona da lente d’ingrandimento del comico e del surreale della vita. Nel calcio “ci sono cose che apparentemente non hanno logica, ma succedono molto spesso, come nella vita”, racconta Soriano.
La scrittura potente, colorata, comica e struggente dello scrittore argentino fa il resto, rendendo i suoi racconti sul calcio dei piccoli capolavori. I tre affabulatori come Nico Ciliberti, Antonello Cossia, Paolo Cresta, daranno voce a un testo di “alta filosofia da osteria”.