Canto perché non so nuotare

Maresa Galli

Meno male che Massimo Ranieri non sa nuotare, così può dedicarsi a tempo pieno alla sua grande arte, lo spettacolo. Con Canto perché non so nuotare… da 500 repliche l’artista ha inaugurato brillantemente la Stagione del teatro Diana di Napoli. Nel foyeur c’è chi conta il numero di volte che ha assistito allo spettacolo, sempre arricchito/rinnovato. Ideato dallo stesso Ranieri con Gualtiero Peirce, lo show racconta la sua vita, da quando era Giovanni Calone, scugnizzo di Santa Lucia, “orgoglioso servo di scena” di Sergio Bruni in America, improbabile Brunello per i discografici milanesi. Si salta ai giorni attuali che lo vedono ancora una volta interprete eccellente (davvero ha sessant’anni?), attore, ballerino, intrattenitore. Un carisma unico, una voce straordinaria capace ancora di ammaliare il pubblico in delirio. Come di consueto lo accompagnano un’orchestra e un balletto di sole donne che lui presenta come una grande famiglia. Ricorda l’esperienza del programma “Tutte donne tranne me” del 2007.

Non possono mancare nel canzoniere le celeberrime “Vent’anni”, “Erba di casa mia”, “La vestaglia”, “Perdere l’amore”, cavalli di battaglia di Ranieri che canta anche Tenco, Paoli, Battiato, Lauzi, Battisti, Venditti, Aznavour, di cui interpreta “Istrione”. “Se stasera sono qui”, “Alta marea” sono intercalate da “Marechiaro” e altri classici rinnovati da ottimi arrangiamenti che mostrano ancora una volta la vitalità della canzone napoletana, la sua mediterraneità.

Lunghi applausi su “’A Rumba d’e Scugnizzi” (“siamo figli di Eduardo e di Viviani”), così come su “Rose Rosse”, “Il cielo in una stanza”, “Tu nell’universo”, interpretazioni uniche, di velluto. Ranieri regala anche emozioni in punta di piedi con il tip tap condiviso con il giovane ballerino Federico Pisano. Con lui duetta un vocalist eccellente, il cantante senegalese Badarà Seck.

Gran finale con “Pigliate ‘na pastiglia”, “Ho bisogno di te” e ancora altre canzoni. Belli i costumi di Giovanni Ciacci, le coreografie di Franco Miseria, la regia e la scenografia dello stesso Ranieri. Spettacolo imperdibile.

Si replica fino a domenica 16 ottobre.

 

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