Al Teatro di San Carlo di Napoli, dal 25 ottobre al 3 novembre 2024 è andata in scena la “Carmen”, capolavoro di Georges Bizet.
L’Opéra-comique su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, ispirato alla novella omonima di Prosper Mérimée, torna dopo il debutto del 2015, la ripresa del 2017, la tournée a Bangkok nel 2018 e nel 2021, nell’allestimento firmato dal regista Daniele Finzi Pasca. Chiude la Stagione d’opera e di balletto 2023/24.
REGIA E SCENE
Brillante la “regia pittorica” di Finzi Pasca, co-creatore con Alexis Bowles delle incredibili luci che assumono un ruolo quasi materico. Pasca legge in Carmen una donna libera di oggi, in un mondo ancora oppresso dalla misoginia.
Restituisce, in un fantastico lavoro congiunto con lo scenografo e la costumista, tutti i cromatismi e le sfumature della storia.
“Ogni atto è caratterizzato da una materia, da un colore, che ci dipinge totalmente la scena, permettendoci di entrare nell’animo umano”, spiega il regista che ha immaginato un luogo del Sud Europa che evoca Siviglia, con le sue architetture, la corrida.
Raccontano la storia il bianco, il giallo, il rosso, il nero, gli elementi fucsia, le luminose barre al neon simboliche corde e catene.
Colori caldi di passione, penombre per sottolineare il dramma di Carmen e di Don José.
Una scenografia simbolica, ottimamente costruita da Hugo Gargiulo, fa da sfondo alla storia raccontata anche attraverso i bei costumi dai dettagli accurati di Giovanna Buzzi, come il fantastico traje de luces del torero Escamillo.
LA DIREZIONE E LE VOCI
Carmen, la sensuale sigaraia, è stata brillantemente interpretata dal talentuoso mezzosoprano russo Aigul Akhmetshina dalla grande padronanza scenica e voce estesa, potente e capace di cesellare note di velluto. La protagonista è stata a lungo applaudita nell’Habanera, e nella Chanson bohème, ricamate con il suo timbro brunito.
Ottima prova anche per il tenore Andrea Cueva Molnar, al suo esordio sancarliano, nel ruolo di Frasquita.
Così dicasi per Don Josè, Dmytro Popov dai pregevoli acuti e per Floriane Hasler, con la sua intensa, espressiva Mercédès. Selene Zanetti nel ruolo di Micaëla è intensa e delicata.
Il baritono Mattia Olivieri ha perfettamente incarnato il torero Escamillo con tutta la sua forza espressiva.
Bravi Pierre Doyen nel ruolo di Moralès e Régis Mengus in Le Dancaïre, Nicolò Donini in Zuniga. Completavano il cast Loïc Félix (Le Remendado) e i tre artisti del Coro sancarliano Silvia Cialli (Une Merchande d’Orange), Giacomo Mercaldo (Un Bohémien) e Sergio Valentino (Lillas Pastia).
Impeccabile la direzione musicale di Dan Ettinger, già sul podio nella versione concertistica del 2021, che ha esaltato la musica di Bizet e le dinamiche orchestrali, sottolineando la vasta gamma di emozioni del dramma, la molteplicità degli stili che il grande compositore adotta.
Ottima prova dell’Orchestra del Lirico che ha ben sostenuto tutte le sfumature dell’opera, passando dalle arie intime e poetiche alle scene di battaglia e drammatiche.
Bravi il Coro del San Carlo, diretto da Fabrizio Cassi e il Coro di Voci Bianche, diretto da Stefania Rinaldi.
Brillante la performance delle ballerine della Compagnia di Balletto del Teatro accanto ai mimi della Compagnia Finzi Pasca, diretti da Maria Bonzanigo.
Calorosi applausi del pubblico numeroso ad ogni replica.