Casagrande si racconta tra musica e gags

Maresa Galli

Un momento dello show
Un momento dello show

Cinquant’anni di successi internazionale sono il leit motiv dello spettacolo di Maurizio Casagrande in scena al Teatro Delle Palme di Napoli con …E la musica mi gira intorno, titolo omaggio al grande Ivano Fossati. Accompagnano l’attore, nel viaggio teatrale-musicale, le cantanti Mariateresa Amato e Roberta Andreozzi e il comico “guastatore” Peppe Fiore.

La musica dal vivo è affidata alla “Music Around Band”. Scritto e diretto da Casagrande, con aiuto regia di Tiziana De Giacomo, racconta la vita di Maurizio a partire dai fatali anni ’50, quelli del magico incontro tra i suoi genitori. Lo spunto per lo spettacolo glielo dà una frase ascoltata per caso, “un uomo senza passato è un uomo che non ha futuro”, e dunque è importante il gioco della memoria. Antonio Casagrande, che interviene simpaticamente in scena per salutare il figlio e ricevere lunghi applausi dal pubblico, incontra la futura sposa Elena e subito se ne innamora. Maurizio, tra scienza e poesia, racconta la propria nascita, i primi anni, i primi passi, la scoperta del mondo. Dai Platters al Quartetto Cetra, passando per Elvis Presley e caterina Caselli, inanella “Nessuno mi può giudicare”, “Ti amo”, “Only you”, “Non ti fidar d’un bacio a mezzanotte” si giunge agli anni ’60, col suo ricco canzoniere che racconta il boom economico, i sogni degli italiani. “Soldi soldi soldi”, “Viva la pappa col pomodoro”, “Guarda come dondolo”, “Speedy Gonzales”, “Supercalifragilistichespiralidoso”, con deliziosi controcanti. Gli anni ’60 sono anche quelli degli insuperabili Beatles, e il pubblico ascolta “Hey Jude” voce e chitarra, sempre un incanto. Se a scuola c’erano i trascinatori, i trascinati e gli esclusi allora è il caso di cantare “Vengo anch’io. No, tu no” di Fiorentini/Fo/Jannacci e ad “Una canzone intelligente” (Jannacci/Ponzoni/Pozzetto): è l’epoca del nonsense e della satira, dei cantautori cabarettisti.

Gli anni ’70 sono anche quelli del rock e Maurizio, dopo essersi cimentato con pianoforte, chitarra e basso scopre la batteria. E il pubblico lo applaude come batterista che accompagna grandi successi di Doobie Brothers, Bob Marley, Deep Purple, Queen e chi più ne ha! Gli anni ‘80 sono quelli della scelta, di “Vamos a la playa” e allegri motivetti: dopo lo scioglimento della sua band, i Tetra Neon, diviene attore, mestiere scoperto per caso. Sognando di rimanere musicista, continua a ricevere scritture come attore e ad avere successo.

Poi arrivano gli anni ’90, quelli dei musical, dei successi di Zucchero ma anche di Jarabe De Palo, dell’amore vero. Di tanto in tanto irrompe il “guastatore”, “la bestia”, un fonico ignorante e invadente, anche lui divertente. Casagrande è molto bravo in uno spettacolo anche molto fisico, nel quale cuce brillantemente insieme le doti di attore e musicista per raccontarsi tra sketches, aneddoti, momenti di vita conditi da arcinote canzoni che hanno accompagnato cinquant’anni di emozioni.

 

 

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