Casillo, “l’ultimo arrivato”, interpreta il Maestro

Angela Matassa

Intreccia vita privata, spettacoli passati e progetti Benedetto Casillo, in una sorta di prologo alla messinscena di Ultimo arrivato… a casa Moscato, alla Sala Assoli di Napoli.

Il suo è un omaggio al drammaturgo partenopeo, il Maestro che gli ha consentito di sostenere “l’esame di maturità. Un’aspirazione, che poi diventa necessità, per molti attori napoletani e non solo”.

Prova superata in pieno, perché l’artista, conosciuto soprattutto come attore comico, ha dimostrato ancora una volta, di saper passare con bravura dal cabaret, o meglio dal “terabac”, come lo definivano loro: i Sadici Piangenti, alle commedie della tradizione napoletana, alla prosa di Beckett e Ruccello.

Una scena dello spettacolo

Eccolo, dunque, in scena ad affrontare la poetica di Enzo Moscato. “Onorato” dalla richiesta dell’autore, con grande umiltà di uomo ed artista, Casillo mette su uno spettacolo coinvolgente ed evocativo, recitando brani tratti da diverse opere di Moscato, a cominciare dal classico “Occhi gettati”, per raccontare la Napoli dei quartieri, dei diseredati, dei riti, dei suoni, la voglia di riscatto e la grande creatività del popolo e degli artisti.

Interpreta con passione, con pochi elementi scenici, ma sostenuto da tanta musica, dalle melodie partenopee al blues americano, nella selezione operata da Teresa Di Monaco. Lo affiancano Enza Barra, Salvatore Chiantone e Amelia Longobardi, che cantano, recitano brani e storie legati alla città, creando un’atmosfera soffusa o coinvolgente, impetuosa o surreale, come solo Moscato sa fare. Con la sua lingua mista di neologismi e sonorità tutte personali.

Un onore” (come dice Casillo) e un onere per l’artista che esprime il suo atto d’amore verso il Maestro Moscato, al quale si sente vicino per l’amore per Napoli, per età, radici, ambiente familiare; per i vicoli, la gente, la spiritualità, i dubbi. Prima del buio e degli scroscianti applausi per autore e interprete, l’artista recita “Tutto è fernuto”.

Si chiude così la rassegna dedicata a Moscato da Casa del Contemporaneo nel poker di spettacoli: “We love Enzo”.

 

 

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