Cassandra, invano profetica

Redazione

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Inascoltata, nonostante fosse dotata di grandi capacità profetiche, amata da Apollo, la figlia di Priamo, Cassandra è una donna che “s’impone sul suo popolo e sugli eventi – spiega Laura Angiulli che porta in scena il mitico personaggio – per lucida capacità di interpretare i fatti e valutarne l’esatta entità delle forze contrapposte. Essa si sottrae alla massa dolente dell’ampia schiera al femminile che popola lo scenario offerto dalla famiglia di Priamo e si afferma con controversa personalità in un ruolo che, è innanzitutto politico”.

Lo spettacolo Cassandra – variazioni sul mito n. 2 sarà in scena al teatro Galleria Toledo di Napoli dal 10 al 14 gennaio 2017. Interpretato da Alessandra D’Elia, Caterina Spadaro e in canto da Caterina Pontrandolfo, ha musiche originali di Enrico Cocco e Angelo Benedetti, l’allestimento scenico di Rosario Squillace, le luci di Cesare Accetta.

Una scena
Una scena

La regista ha elaborato testi tratti da Eschilo, Euripide, Licofrone, Christa Wolf e un contributo di Enzo Moscato per disegnare, in un’opera nuova, una delle figure simbolo della guerra di Troia, destinata a finire schiava e vittima, sola e addolorata.

Presagisce e vede invano la rovina generale. “Tutto ciò che devono conoscere si svolgerà davanti ai loro occhi, – spiega la regista – ed essi non vedranno nulla: è così, è l’orrore della vittoria. Achille, anche lui tenuto in pugno dal destino, come Agamennone, Clitemnestra, come quei tanti senza nome che la guerra cancella. Tre donne per Cassandra: poesia, soprattutto, parole che sgorgano in largo flusso e si consumano nel ritmo andante del riportare alla mente, o suono sgretolato, soffocato nel fondo della gola, tratto fuori dalla cavità oscura del ventre in un dissonante fluire della coscienza”.

 

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