Cassandra parla a una comunità di ciechi

Redazione

Dimenticare la Cassandra dell’Iliade è necessario per comprendere la donna descritta da Christa Wolf. Dal suo testo omonimo, Carlo Cerciello ha tratto il fortunato spettacolo che torna in scena al Teatro Elicantropo di Napoli fino al 26 febbraio 2023. Ne è interprete Cecilia Lupoli. L’allestimento si avvale delle scene a cura di Andrea Iacopino, le musiche di Paolo Coletta, le luci di Cesare Accetta, il trucco di Vincenzo Cucchiara, la realizzazione del costume di Triunfo Dance World.

Questa Cassandra è una donna di oggi che vede il passato, il presente e il futuro, cercando di comunicarlo alla Città, nella speranza di evitare i vecchi errori. Ma si sa, “Troia diventa una comunità di ciechi, cittadini che non vedono per comodo e che intanto sono sorvegliati e puniti”.

Anche la giovane profetessa si scinde tra tendenza alla conformità e necessità di dissonanza. Il suo corpo si ammala e una «voce» autonoma comincia a parlare da lei, contro la sua volontà di adeguarsi al Palazzo e contro il Palazzo. Cassandra si trasforma progressivamente in una dissidente. La città ormai «maschile» piega il femminile alle sue modalità di comportamento. Anche le donne che si ribellano possono farlo solo introiettando i comportamenti maschili e una cultura che conosce solo l’aut-aut, all’occorrenza l’uccidere o il morire. Ma c’è una terza via: vivere.

Alla Wolf interessa scrivere una storia diversa dall’Iliade, un’opera non maschile o eroica, ma fatta di vita quotidiana, partendo dalla condizione della donna. “Cassandra non ha, dunque, la funzione di eroina, ma di testimone”, spiega il regista.

Forti sono i parallelismi tra la storia dell’autrice e quella del personaggio, soprattutto in relazione al potere. Nella difficoltà ad esempio di

Cecilia Lupoli è Cassandra (foto di Guglielmo Verrienti)https://www.notizieteatrali.it/la-maledizione-di-cassandra/

Cassandra di staccarsi dal Palazzo, si riflette quella della Wolf nei confronti dell’ideologia marxista. In Eumelo è facile intravedere la presenza oscura della Stasi e la politica della DDR, nella manipolazione dell’informazione o il sospetto verso chiunque non si allinei, nel controllo poliziesco sulla popolazione.

Netta appare la scissione tra amore sessuale e sentimentale. La Wolf indaga lo specifico erotico delle donna. Nel diverso rapporto onirico di Cassandra con Enea (figura dell’assenza), la Wolf cerca un altro tipo di approccio con i sentimenti, ed evidenzia l’interazione tra piacere erotico e dipendenza/paura. Il rapporto di attrazione e repulsione verso Pantoo attratto dalla subalternità di Cassandra, di cui lei stessa avverte la contraddizione, è collegato alla minaccia come fonte di piacere. Attraverso la figura di Achille si introduce l’interrogativo sulla connessione violenza-virilità-sessualità.

 

 

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