Ciao, Gennaro

Angela Matassa

Quasi ogni giorno si metteva in contatto on line con amici e ammiratori per descrivere la bellezza dei posti nei quali si trovava in quel momento. Pochissimi minuti, direi istanti e poi le immagini erano tutte per la meraviglia dei luoghi. Lo faceva con gioia e sempre col sorriso sulle labbra. A modo suo, strizzando l’occhio amico, esprimendo il grande amore per la vita. E i cuoricini volavano.

Gennaro Cannavacciuolo ci ha lasciati. Basiti. Addolorati. Privati dell’arte e della bravura che portava dovunque andasse. Raramente parlava di sè o dei suoi spettacoli, ma non mancava di ricordare l’adorata moglie Christine e l’amatissimo figlio. Una famiglia che veniva prima di quella dello spettacolo.

Un momento del recital (foto di Gilda Valenza)

E’ facile liquidare un artista, come fanno molti, scrivendo che “aveva iniziato con Eduardo”. E allora? All’epoca tanti hanno iniziato col celebre Maestro, ma poi? Ognuno è andato per la propria strada, continuando a imparare, insegnando, faticando, mettendosi alla prova e donando grandi momenti di bravura ai quali non mancavano mai applausi in quantità.

Cannavacciuolo-Milly (foto di Gilda Valenza)

Gennaro anteponeva a tutto la pace, l’amore, l’amicizia, la bellezza della vita e aveva tanto ma tanto da donare ancora, ad amici e spettatori.

Quasi erede, certamente pupillo, di Pupella Maggio, che gli aveva donato tanto materiale personale, sognava sempre di dedicarle uno spettacolo speciale.

Gentile, gran signore della scena, Gennaro Cannavacciuolo è stato uno dei tanti figli non compresi dalla sua città. Una Napoli quasi totalmente sorda alla sua bravura con la quale ha riempito i teatri del mondo.

Sia che si esibisse in spettacoli comici, sia che cantasse e dedicasse storie di vita delle grandi star, aveva una precisione e una professionalità che non è di molti. Qualità troppo spesso attribuite a nomi che poco le meritano.

Ma lui era semplice, soffriva dell’indifferenza della città, dove veniva raramente accolto da pochi ‘illuminati’ teatranti o produttori che lo accoglievano in sale e teatri sempre stracolmi di un pubblico soddisfatto.

Dal cinema alla televisione, dall’one man show, al musical, da fine dicitore, elegante chansonnier e ballerino, alla canzone, si è sempre fatto notare. Nei panni di Cyrano o Montand, di Modugno, Milly o Milva, ha portato alla ribalta altri artisti, uomini e donne, rendendo omaggio all’arte, alla bellezza, al Teatro.

Ci mancherai Gennaro. E tanto.

 

 

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