Quasi ogni giorno si metteva in contatto on line con amici e ammiratori per descrivere la bellezza dei posti nei quali si trovava in quel momento. Pochissimi minuti, direi istanti e poi le immagini erano tutte per la meraviglia dei luoghi. Lo faceva con gioia e sempre col sorriso sulle labbra. A modo suo, strizzando l’occhio amico, esprimendo il grande amore per la vita. E i cuoricini volavano.
Gennaro Cannavacciuolo ci ha lasciati. Basiti. Addolorati. Privati dell’arte e della bravura che portava dovunque andasse. Raramente parlava di sè o dei suoi spettacoli, ma non mancava di ricordare l’adorata moglie Christine e l’amatissimo figlio. Una famiglia che veniva prima di quella dello spettacolo.
E’ facile liquidare un artista, come fanno molti, scrivendo che “aveva iniziato con Eduardo”. E allora? All’epoca tanti hanno iniziato col celebre Maestro, ma poi? Ognuno è andato per la propria strada, continuando a imparare, insegnando, faticando, mettendosi alla prova e donando grandi momenti di bravura ai quali non mancavano mai applausi in quantità.
Gennaro anteponeva a tutto la pace, l’amore, l’amicizia, la bellezza della vita e aveva tanto ma tanto da donare ancora, ad amici e spettatori.
Quasi erede, certamente pupillo, di Pupella Maggio, che gli aveva donato tanto materiale personale, sognava sempre di dedicarle uno spettacolo speciale.
Gentile, gran signore della scena, Gennaro Cannavacciuolo è stato uno dei tanti figli non compresi dalla sua città. Una Napoli quasi totalmente sorda alla sua bravura con la quale ha riempito i teatri del mondo.
Sia che si esibisse in spettacoli comici, sia che cantasse e dedicasse storie di vita delle grandi star, aveva una precisione e una professionalità che non è di molti. Qualità troppo spesso attribuite a nomi che poco le meritano.
Ma lui era semplice, soffriva dell’indifferenza della città, dove veniva raramente accolto da pochi ‘illuminati’ teatranti o produttori che lo accoglievano in sale e teatri sempre stracolmi di un pubblico soddisfatto.
Dal cinema alla televisione, dall’one man show, al musical, da fine dicitore, elegante chansonnier e ballerino, alla canzone, si è sempre fatto notare. Nei panni di Cyrano o Montand, di Modugno, Milly o Milva, ha portato alla ribalta altri artisti, uomini e donne, rendendo omaggio all’arte, alla bellezza, al Teatro.
Ci mancherai Gennaro. E tanto.