Claudio Finelli

Maresa Galli

Priscilla
Priscilla

Si è appena concluso il Divine Festival da lui diretto, l’ultima delle tante iniziative cui ha dato vita. Claudio Finelli, docente, giornalista, scrittore è soddisfatto

Quali sono stati i film più partecipati e apprezzati dal pubblico?

“Sinceramente ho visto grande attenzione verso tutti i film. Napoli Divine nasce come retrospettiva del Divine Queer Film Festival di Torino, con alcuni specifici contributi Made in Naples e certamente i film più “partecipati” sono stati quelli legati al nostro territorio, cioè Priscilla in Mikonos. Poi il film di Fortunato Calvino sulla storia e la vita di Tarantina, al secolo Carmelo Cosma, uno degli ultimi femminielli che ancora abitano nei vicoli dei quartieri spagnoli. Un documento di notevole valore storico-sociale con cui il regista, ultimamente legato solo al teatro, torna al suo primo amore, cioè il cinema, restituendo allo spettatore una tessera troppo spesso dimenticata della cultura e della memoria della nostra società. Infine, ricorderei anche My Nature, altro prodotto Made in Naples, che racconta in modo poetico e concreto al contempo, interrogativi, pensieri e aspettative di Simone di Giacomantonio, giovane transessuale FtM. Il film si avvale della regia dei giovani e bravi Gianluca Loffredo e Massimiliano Ferraina”.

Alle proiezioni hanno partecipato anche le scuole, con momenti di incontro e dibattito: quali sono stati i temi emersi dal confronto con i giovani?

“Le domande dei ragazzi sono state quasi sempre relative ai discorsi identitari. Però mi piace ricordare il lungo applauso che gli studenti hanno tributato a Maria Rosaria Malapena, delegata “disabilità e sessualità” di Arcigay Napoli. Con grande determinazione e con grande naturalezza, Maria Rosaria ha ricordato agli studenti come sia umiliante, per una persona disabile, non essere considerata nelle sue esigenze affettive e in quelle che riguardano il desiderio sessuale. Perché tutte e tutti, anche i disabili, hanno desiderio di amare e essere amati”.

Al dibattito al PAN sono intervenuti Fortunato Calvino, che ha presentato il suo video ed il professore Paolo Valerio.

Il professore Valerio è il vero ideatore di questa retrospettiva ed è stato lui a chiedermi di coordinarla. Su suo stimolo, sia come Presidente della Fondazione Genere Identità Cultura e sia come Direttore del centro SInAPSI, è nato il bel progetto di Calvino su La Tarantina”.

Testimonial dell’evento è stata proprio la drag queen e performer Priscilla che ha presentato il suo corto “Priscilla in Mikonos” di Daniele Sartori, un evento in anteprima per Napoli.

Sì era la prima volta che si proiettava a Napoli il film su Mariano Gallo. E’ lo short film del bravissimo Daniele Sartori sulla vita a Mikonos di Mariano Gallo, attore napoletano che da alcuni anni vive nella nota party Island greca, dando voce e gesto alla celebre Drag Queen. Un’importante anteprima aveva avuto luogo nel prestigioso Florence Queer Festival diretto da Bruno Casini. La cosa interessante del film è la capacità di unire la cura fotografica e la dinamicità narrativa dei videoclip all’approfondimento accurato del documentario. Trascinante”.

Claudio Finelli
Claudio Finelli

Il Festival è promosso dal Centro di Ateneo SInAPSi (Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti) dell’Università di Napoli Federico II e dalla Fondazione Genere Identità Cultura: per promuovere la cultura delle differenze e dell’inclusione sociale occorre fare rete. Stanno cambiando realmente l’approccio e le politiche sociali di contrasto alla discriminazione e di sensibilizzazione su questi temi? Il ruolo dei media è sempre più fondamentale.

“Sì, il cambiamento è sotto gli occhi di tutte e tutti e la vita e le aspirazioni affettive delle persone lgbt sono sempre più presenti pure all’interno di trasmissioni televisive o fiction molto popolari. Io stesso, d’altronde, sono autore e conduttore di una trasmissione radio dedicata alla vita delle persone lgbt, l’unica di questo genere in Italia, e sta avendo un grande successo (L’ALTRA FREQUENZA – lgbt on air, Radio Amore Napoli, tutti i lunedì sera dalle 21 alle 23). Certamente resta ancora grave il problema legato a discriminazioni ed esclusione, problema che incide – spesso tragicamente – sulla quotidianità delle persone lgbt ma anche delle persone disabili o dei migranti. Napoli Divine ha permesso, ancora una volta, di sperimentare la sinergia tra realtà associative che si occupano di segmenti sociali differenti ma con un unico scopo: rendere questa società quanto più giusta e inclusiva per tutte e per tutti. La partnership con le Officine Gomitoli e la Cooperativa Dedalus o con il Festival del Cinema Sordo sono esemplari in tal senso”.

Quale il prossimo impegno dalla parte dei diritti?

“A gennaio riprende Poetè, il salotto letterario contro le discriminazioni, che ha luogo da otto anni al Chiaja Hotel De Charme. Primi appuntamenti il 12 gennaio con “L’Arte del Desiderio” di Gian Pietro Leonardi e il 19 gennaio con “Una Coppia Perfetta” di Mariano Lamberti. E poi a metà gennaio andrà in scena il mio nuovo spettacolo, “Quei ragazzi del ‘96”, con la regia di Carlo Caracciolo. Uno spaccato agrodolce della vita delle persone omosessuali e transessuali ambientato nel 1996, all’epoca del primo Pride che si svolse a Napoli”.

 

 

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