Cluster di memoria a Casa Morra

Maresa Galli

Inaugurato l’Archivio Konsequenz – De Simone del Museo Casa Morra, a Napoli, con un incontro di studio e formazione, “Cluster di memoria”, dedicato al compianto compositore fiorentino Daniele Lombardi, molto attivo a Napoli grazie alle sue storiche collaborazioni, sia con la Fondazione Morra, sia con la rivista di musiche contemporanee Konsequenz.

Girolamo De Simone dona al museo il pianoforte restaurato di Luciano Cilio, il compositore che ha lasciato un forte segno nella musica contemporanea, omaggiato anche da un album di De Simone, che ne ha trascritto brani e pubblicato di nuovi tratti da un nastro ritrovato.

Casa Morra non è spazio statico di esposizione ma archivio dinamico di arte contemporanea, in osmotica relazione con la società, una “casa delle idee” nella quale ritrovare una grande raccolta digitalizzata del Living Theatre, fotografie, articoli, scenografie donate dallo stesso Judith Malina, il fondo Arrigo Lora Totino dedicato alla Poesia sonora a cura di Domenico Mennillo, il fondo del cinema donato dal critico Mario Franco e diversi altri.

Si aggiunge da oggi, dunque, questo elemento per consentire la consultazione di spartiti, manoscritti, pubblicazioni e altre opere visive dei principali compositori venuti a contatto con la Fondazione e con la factory Konsequenz.

Giuseppe Morra, Gabriele Montagano e Girolamo De Simone presentano il progetto intercalandolo alla visione di documenti video inediti di Daniele Lombardi, come “Mitologie 5” (2003), filmato che donò a De Simone un anno prima della scomparsa. Si parte dai testi delle “Autointerviste” dedicate al pianismo.

Lombardi (1946 – 2018), pianista, compositore e artista visivo, ha focalizzato la sua ricerca sulla fusione tra suono, segno e colore, adoperando il bianco/nero, colore dei tasti del pianoforte, come si evince dai pannelli posti/esposti a sfondo del pianoforte da concerto nel suo laboratorio d’arte fiorentino. Uno dei più importanti ‘visivisti’ italiani, ultimo erede di una tradizione non abbastanza celebrata, partita in Italia dalle ‘azioni’ gestual-concettuali di Giuseppe Chiari, con i celebri ‘attacchi’ con colori o inchiostri a fogli di musica e a strumenti musicali, Lombardi ha pubblicato manuali pianistici ‘divergenti’, con “macchie” e grafie di kandinskijana, astratta memoria, promosso concerti e manifestazioni nelle principali città europee e negli Stati Uniti. Celebri, in Italia, le performances per ventuno pianoforti, come quella realizzata in piazza del Plebiscito a Napoli.

Daniele Lombardi (foto di Pietro Previti)

Konsequenz, rivista/movimento che nacque nel 1994 in questa stessa città, – spiega De Simone – si avvalse della sua scrittura, come della vicinanza della musica fiorentina di ricerca: Giancarlo Cardini, Pietro Grossi, Giuseppe Chiari furono infatti, assieme a Daniele Lombardi, nostri forti, leali, e indimenticabili fiancheggiatori e ispiratori. Con questo spirito ne riproponiamo la musica, con cluster di memoria, appunto: accordo/disaccordo di note ravvicinate per intervalli di seconda, simili a un piccolo grappolo d’uva…”.

Al termine dell’incontro, Chiara Mallozzi ha eseguito dal vivo “Grafemi 2, per violoncello solo” (1979), uno dei più interessanti lavori per arco di Daniele Lombardi che da oggi, grazie a De Simone e a Peppe Morra, diverrà memoria viva e pulsante.

 

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