Andrà in scena al nuovo teatro Sancarluccio di Napoli dal 24 al 26 gennaio, Due storie vesuviane scritto, diretto e interpretato da Eduardo Tartaglia con Veronica Mazza e Massimo De Matteo.
Veronica, di che cosa si tratta?
“E’ una farsa esilarante che riproponiamo dopo qualche anno in questo teatro, felici di dare la nostra testimonianza, un segno d’affetto per la città. E’ un modo per noi di restituire quel che abbiamo ricevuto. E’ bello portare il nostro pubblico in un piccolo teatro come il Sancarluccio, un luogo che permette ai giovani di progettare, che ha visto cominciare Martone, Troisi, Benigni, perciò abbiamo accettato volentieri l’invito di partecipare al cartellone. E’ per me una piccola sfida anche come produttrice teatrale”.
Eduardo, che effetto fa recitare al Sancarluccio?
“Mi provoca una grande emozione. Salire a carriera avviata su questo palcoscenico che ha visto nascere artisti che hanno raggiunto la fama internazionale, mi riempie di orgoglio. Vogliamo testimoniare come un piccolo centro di teatro, cultura, umanità può ripartire contro la crisi e il deserto culturale”.
I due atti unici, le due strane storie vesuviane, rappresentano segmenti e tappe di un percorso unitario. L’ambientazione vesuviana che li accomuna, più che un’occasionale coincidenza geografica, è il filo conduttore, sentimentale ed emotivo di tutto lo spettacolo; il motivo che salda, in maniera ora dichiarata ora forse inconsapevole, personaggi, vicende e destini diversi.
Tartaglia, questi testi sono ancora attuali.
“Purtroppo sì, il che dimostra, oltre all’intuizione che può avere un autore, anche che certi problemi rimangono irrisolti”.
Per il cinema il titolo è diventato “Il mare, non c’è paragone”, perché?
“Questa è una frase del testo, forse per la Medusa che lo produsse funzionava meglio”.
Avete scelto la comicità. Un talento naturale?
“Inizialmente Eduardo scriveva commedie puntando soprattutto sui sentimenti, – dice Veronica Mazza, sua compagna di vita e d’arte – ma gli incontri avvenuti con altri artisti, con me che ho studiato come attrice comica e le richieste del pubblico che preferisce effetti esilaranti lo hanno portato a puntare al divertimento”.
“La valigia sul letto”, “Questo bimbo a chi lo do?” trattano argomenti importanti.
“Infatti Il primo racconta la precarietà, le difficoltà quotidiane, la camorra, l’incapacità dei napoletani di fronteggiare i problemi. Il secondo, che riproporremo al Sannazaro, tocca il tema della maternità, dell’utero in affitto. Sono storie che parlano della realtà con leggerezza e suscitano emozione”.