Parte la XXII edizione dei concerti del Teatro Diana di Napoli, Diciassette & Trenta Classica, curata da Guglielmo Mirra, rassegna iniziata quasi per gioco e oggi affermata realtà di livello internazionale. Per il terzo anno prosegue la collaborazione con l’Accademia di Santa Sofia, orchestra da camera stabile che si avvale della direzione artistica di Filippo Zigante. Cinque i concerti dell’orchestra e cinque appuntamenti con la musica da camera sono la nuova offerta della Stagione di musica classica. Altro gradito ritorno, per il secondo anno, l’“Opera Talk Show”, cinque appuntamenti dedicati all’opera lirica a cura di Riccardo Canessa. Da quest’anno per le scuole della Campania si aggiunge il format “Opera Talk Show for School”. Taglio del nastro, il 23 gennaio 2019 alle ore 21, con “La Traviata”. Orgoglioso di tornare nella sala vomerese, Canessa spiega di aver scelto “la formula in prosa per porgere le più belle opere del melodramma italiano, come fossero una performance teatrale arricchita dal racconto”. Il padre, Francesco Canessa, sottolinea come vi siano “troppe teste bianche in platea. L’esperienza di siffatti stage operistici in teatri, scuole e persino carceri, ha confermato la validità della formula e raggiunto il risultato di rompere quel muro di diffidenza all’origine del mancato rinnovamento del pubblico”. Se far comprendere e appassionare i bambini alla Turandot, interpretando Liù, le maschere, è stato possibile, ora Riccardo Canessa punta a portare a teatro il “popolo degli aperitivi”. Dopo La Traviata, il 20 febbraio, sarà la volta de “La Bohéme”, il 13 marzo di “Macbeth”, l’8 aprile “Ridi Pagliaccio!” e il 16 maggio “Turandot”; al pianoforte Maurizio Iaccarino. Dalle scuole medie in su gli studenti sono invitati a partecipare al Talk Show del Teatro Diana, così come hanno risposto con entusiasmo al Teatro Verdi di Salerno.

Filippo Zigante sottolinea il coraggio di un teatro votato alla prosa che da diversi anni promuove musica colta, un’inversione di tendenza per una società lontana dalla cultura. Dotta presentazione della stagione concertistica dell’A.N.C.E.M., Associazione Napoli Capitale Europea della Musica, com’è nelle corde di Zigante che parla di musica colta e popolare, di cultura viennese, del ‘900 musicale con le sue sperimentazioni, delle trascrizioni per orchestra da camera operate da Arnold Schönberg e dai suoi allievi Alban Berg e Anton Webern. La rassegna di quest’anno punta sulla tematicità per offrire un reale approfondimento e fare formazione. La stagione è incentrata su un complesso cameristico di archi soli ai quali, per esigenze di partitura, si affianca talvolta un cembalo o qualche strumento solista, che agisce autonomamente, senza la guida di un direttore: si tratta della prassi del “konzertmeister”.