Corrado Taranto: arte di famiglia

Angela Matassa

Attore di razza, componente di una delle più amate e conosciute famiglie d’arte napoletane, che hanno girato il mondo, Corrado Taranto compie cinquant’anni di carriera. Interprete televisivo, attore di cinema e teatro, autore e regista non solo napoletano, ha attraversato mezzo secolo nel mondo dello spettacolo, vivendone gloria e dolori. Ha cominciato giovanissimo con Nunzio Gallo, ha continuato con fratelli Giuffrè, con Carlo Cecchi, Carlo e Nino Taranto, Luisa Conte, Mariano Rigillo, Mario Scaccia e altri grandi nomi del teatro partenopeo.

Corrado, il cambiamento che mi colpisce di più in questo momento è la scelta di aver lasciato Napoli. Ci è voluto coraggio?

“E’ avvenuto casualmente. Accompagnando mia figlia nella sua casa in Abruzzo, ho scoperto una dimensione così umana, che mi ha conquistato. Tanto che ho deciso di lasciare il nostro caos quotidiano per la calma, la pace, i rapporti umani che qui, a Vasto, dove vivo, sono una peculiarità”.

Da una metropoli a una cittadina. Alla quale, naturalmente, non manca il mare.

“Non solo il mare. Non manca il teatro, che è stato la mia vita. Un piccolo centro, con trentamila abitanti, ha ben sei sale teatrali. Mi sembra anche questa una bella attrattiva”.

Dunque, lei fa la spola tra Abruzzo e Campania?

Corrado Taranto.Corto su Pino Daniele

“Io vivo tranquillamente qua, con grande serenità, facendo il nonno. Quando capita di dover lavorare mi sposto. Ma non solo a Napoli”.

Certo. Infatti, negli anni ha lavorato con attori e registi non solo italiani, ma addirittura internazionali.

“Sì, è vero, perché ho sempre scelto gli spettacoli da fare e i compagni con cui lavorare. Ricordo l’esperienza con Jack Lemmon e Mastroianni nel film di Scola “Maccheroni”. Il cinema con Massimo Troisi, grande artista e amico, il rapporto con Massimiliano Gallo, attore di talento. Fui chiamato da Michael Redford, dalla Comencini e tanti altri”.

Adesso, allora, dove la vedremo?

“In teatro sarò, come sempre, prima al Totò il 20 ottobre e poi al Bracco. Con Caterina De Santis interpreterò la mia nuova commedia, “Oggi sposi… sentite condoglianze!”, con la regia di Claudio Insegno. Sempre qui porterò dal 7 dicembre per tutto il periodo natalizio la commedia musicale “E che Dio ci aiuti 2”, sempre con Caterina De Santis. Sono due sale, che hanno scelto la comicità e che coerentemente continuano su questa strada”.

Corrado Taranto. Leggero, leggerissimo

E’ del 2021 il corto “Leggero, leggerissimo”, con Renato Carpentieri e la regia di Antimo Campanile e un corto su Pino Daniele. Ho girato ultimamente ”Fratelli di carne” con Dora Romano, ”.

Ha lasciato Napoli non certo solo per la vivibilità dei luoghi.

“Non solo, è vero. Sono deluso dalla condizione attuale del Paese, della città. Dalle proposte culturali e teatrali e, ogni volta che torno, mi viene un colpo al cuore. I cartelloni delle stagioni mi colpiscono sempre: ripropongono ogni anno le stesse compagnie. Quello dell’attore era il mestiere più bello del mondo, oggi è molto cambiato: c’è cattiveria e troppo gossip. Chi partecipa ad una fiction si sente già attore”.

Al suo attivo ha sei pubblicazioni, libri di vario genere, biografie, poesie, testi teatrali, ma soffermiamoci su “Il paese degli imbecilli”, un testo anticipatorio, oggi si direbbe distopico, visto che ha immaginato, in tempi non sospetti, che cosa sarebbe accaduto con la televisione.

“Basta riflettere sulle situazioni per capire dove si sta andando. Io mi sono reso conto della deriva che si stava prendendo. E’ il racconto scritto su otto rotoli di carta igienica da un uomo scappato in un bagno pubblico, che descrive ciò che gli è successo. Aveva immaginato un programma in cui un presentatore, un comico e una soubrette mettono su un salotto in cui discutere con ospiti, tra cui non manca il tuttologo. Non è difficile individuare le trasmissioni, che sono nate negli ultimi decenni. Credo che la televisione abbia fatto parecchi danni”.

Corrado Taranto. Aulularia

Non abbiamo ricordato la pellicola con Anthony Quinn, i due film di Vanzina. Per il piccolo schermo la miniserie “Teresa Raquin”, diretta da Giancarlo Cobelli. La soap “Un posto al sole”, due stagioni de “La squadra”. Di recente “Mare fuori”. Le pongo Un’ultima domanda: oggi, con chi le piacerebbe lavorare?

“In teatro con Antonio Calenda, Al Pacino e Alessandro Gassmann, con il quale ho già condiviso il set. Per il cinema, con Robert De Niro. Mi hanno detto che per quanto riguarda gli attori, ha idee molto simili alle mie…”.

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