Cosimo Damiano Damato sul palco del Bolivar

Maresa Galli

Drammaturgo, poeta, regista e sceneggiatore, Cosimo Damiano Damato è autore, regista e interprete dello spettacolo “El Pelusa y la Negra”, in scena l’11 e il 12 novembre 2023 al Teatro Bolivar di Napoli, diretto da Anna Evangelista e Stefano Scopino di Nu’ Tracks. Un dialogo visionario, una storia cantata tra Maradona e Mercedes Sosa, con Simona Molinari, “cantattrice”. Produzione di Antonio Convertini.

Come nasce l’idea di un lavoro teatrale sulle due anime popolari argentine? Lei ha scritto un libro sul Pibe de oro.

“Tutto nasce da un’educazione sentimentale, la “napuletanite” di “FF.SS.”, immaginata per Napoli, grazie ai maestri con i quali ho avuto il piacere di collaborare: Renzo Arbore, Lucio Dalla, che mi ha fatto conoscere la cultura, la bellezza di Napoli. Un’educazione sentimentale su Napoli. Anche con Erri De Luca, caro amico, altro grande, condividiamo storie e bicchieri di vino.

L’innamoramento per Maradona lo devo a Gianni Minà con il quale ci incontrammo molte volte. Mi ha fatto scoprire la grandezza di Maradona. Così, quando El Pibe è morto, ho pensato di “convocarlo” per farmi raccontare da lui la verità sull’uomo e sul suo grande impegno civile. La letteratura, la scrittura, fanno dialogare i vivi con i morti.

Papa Francesco ha detto di Maradona che era un poeta sul campo e un uomo fragile fuori dal campo. Mi piace narrare quello che c’è oltre. Questo lungo monologo per voce sola ci racconta la sua vita. Ho pubblicato il libro “Hasta siempre Maradona” e lavorato alla sua versione teatrale. Tutto ciò che scrivo poi lo porto a teatro. Ho pensato a Simona. Ci siamo conosciuti in un altro spettacolo del quale eravamo entrambi ospiti. Le ho proposto di collaborare al progetto ma l’idea di farne uno spettacolo anche su Mercedes è nata in seguito.

Cosimo Damiano Damato. Locandina

Faccio teatro-canzone. Quando ho proposto il ruolo a Simona ho capito che meritava un ruolo più importante. Così, in una notte, ho scritto la storia di Sosa, ho “convocato” anche lei! Nello spettacolo Diego e Mercedes si parlano, due grandi anime argentine che condividono l’impegno civile, sociale, rivoluzionario. Paragono Maradona a Che Guevara.

Maradona è legato visceralmente a Napoli, Mercedes all’Argentina, ma in fondo Napoli e Buenos Aires non sono poi così diverse. Raccontiamo due grandi storie, potenti, commoventi, anche di riscatto, le storie care al Papa. La vicenda è riportata anche attraverso le belle immagini di Vito Moccia”.

Nello spettacolo i monologhi sono intercalati da splendide canzoni, un vasto canzoniere.

“In repertorio, classici della tradizione argentina, omaggi a Napoli, un inedito di Bungaro e Simona, “Nu fil’e voce”, Piazzolla e altre chicche. Lo spettacolo ha un bel ritmo e ottimi musicisti. Il Sudamerica Quartet, gli arrangiamenti e la direzione musicale di Valentino Corvino, Gianni Iorio, uno dei migliori bandoneisti al mondo. Era giusto partire da qua. Senza Napoli non avrei scritto questa storia, poetica, che nasce dall’esigenza di avere un pezzo di Napoli in ognuno di noi”.

Lei coltiva un sogno. Realizzare una Casa delle Arti a Trani. A che punto è?

“Sì, lo porto avanti. Vorrei creare a Trani una scuola di scrittura creativa che abbracci cinema, teatro, editoria, arte e musica. Visto che il sindaco è napoletano, si può immaginare un gemellaggio con Napoli, dove esistono figure eroiche, tante piccole realtà, come quella di Padre Alex Zanotelli e altri personaggi di spicco nel campo dello sport. Cercano di salvare i ragazzi a rischio. Il teatro, la cultura salvano. Napoli dovrebbe crederci e partire da qui.

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