Dalla favola alla poesia

Redazione

Fa un’incursione nell’ “universo Sexton”, Cristina Donadio partendo dalla sua raccolta di poemetti che “trasformano”, i racconti dei fratelli Grimm. E ha intitolato proprio Transformations … scavandosi l’anima con un

Cristina Donadio
Cristina Donadio

martello pneumatico, lo spettacolo da lei scritto, diretto e interpretato. L’attrice va in scena al Nuovo Teatro Sanità nel cuore di Napoli il 25, 26, 27 ottobre accompagnata alla chitarra da Francesco Forni. “La poetessa rielabora i classici – spiega – Cenerentola, Biancaneve, La bella addormentata nel bosco, Hansel e Gretel in altrettante favole distorte e sbilenche dominate da un’atmosfera da “risata macabra”, una sorta di omaggio alla follia, il tutto accompagnato da frammenti proiettati di cartoni animati, le (ancora una volta) trasformazioni delle favole dei fratelli Grimm secondo Walt Disney, immagini scolpite nell’immaginario collettivo ma solo apparentemente rassicuranti e consolatorie”. 
E poi la musica, un blues ininterrotto tra distorsioni, svisate e improvvise, lente, melodie di una chitarra elettrica. Anne Sexton, una donna che cominciò a scrivere poesia a ventinove anni per evitare di uccidersi e che, a dispetto dell’alcolismo e della malattia mentale che la condussero comunque nel 1974 al suicidio, riuscì a produrre opere che si aggiudicarono tutti i maggiori premi, fino al Pulitzer.

 “Scrivendo poesie – diceva – ho cercato di prendermi cura della parte viva che c’è in me”.

 

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