Dieci i titoli principali più tre per il progetto “Zattera” per la dodicesima stagione del Thèatre De Poche di Napoli, diretto da Massimo De Matteo, Sergio Di Paola, Peppe Miale. Spazio off che per oltre un decennio ha offerto proposte alternative, dando fiducia alle compagnie più giovani. Mantenendo comunque fede allo spirito che li anima, per il prossimo anno, cambiano rotta e puntano su nomi già conosciuti.
Costretti a fare “una cernita”, i tre artisti/direttori propongono in apertura (23 e 24 novembre) Lalla Esposito con il suo omaggio a Modugno, “Concerto Blu”; Arduino Speranza, diretto da Francesco Paolantoni in “Canis lupus”; l’ultimo lavoro di Giovanni Meola: “Il summit di Carnevale”; Lucio Allocca che dirige “Vite… del sottoscala”, tratto da “Emigranti” di S.Mrozek”; Federica Aiello nel testo di Manlio Santanelli “La solitudine si deve fuggire”; Veronica Mazza in un testo di Giuseppe Miale di Mauro: “Il sapore salato del sangue”; le Pecore Nere in “Volevo essere brava” con Angela De Matteo, Gioia Miale, Lorena Leone, dirette da Peppe Miale e in seguito con “Mettiamo per assurdo, liberamente tratto da “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari. E ancora: Bruno Tramice con “#lavorover40”; Ettore Nigro con “El Panadero”.
Si soffermano sul progetto “Zattera” i direttori, motivo di soddisfazione perché sono il frutto del lavoro di formazione che con passione dedicano ai giovani. “Solo tre spettacoli – quest’anno – dicono – ma di buon livello. I nostri allievi si fanno strada in tutt’Italia e anche all’estero”.
In programma: “Pene d’amor perdute” di Shakespeare; “Scarpe di Mizan – traversata sulla fuga e altri fossi”; “Nowomanparty”, liberamente tratto da “Uomini senza donne” di Longoni.
“Il un momento difficile come quello attuale, – concludono – il nostro lavoro in altre compagnie, ci consente di portare avanti la nostra idea di teatro. Così si cresce tutti”. Massimo De Matteo ormai da anni è stabile con Luca De Filippo, Peppe Miale, invece, è in tournée con Carlo Buccirosso.
