E’ un classico triangolo, moglie, marito, amante lo spettacolo in scena dal 15 al 18 marzo a Teatro Spazio Libero di Napoli. Triangolo liquidi nel mare del web di Cosimo Sinforini, diretto da Vittorio Lucariello parla di tre post-adolescenti, ma non ancora adulti, dei nostri giorni. Tre eredi del processo di dissipazione degli anni 90, mostrano senza strafare il loro modo di comunicare, la nuova perversione, la diversa sensibilità. Con Cosimo Sinforini, Ivano Russo, Melania Balsamo, Miriam Martine Manco, Claudia Gherardelli. Lo spettacolo rientra nella nuova rassegna intitolata Teatro in fieri 2012. Default metropolitano? in cartellone fino ad aprile.
Lucariello, di che cosa parla questo testo?
“C’è una serie di interrogativi molto attuali. Cosa accade tra i giovani oggi? Quali sono gli argomenti, le pratiche su cui discutono, su cui comunicano, quali i loro principali motivi esistenziali, quelli con cui intrecciare dei rapporti di amicizia, di convivenza, il dialogo, di mediazione? Attraverso i nuovi modi di comportamento dei tre protagonisti di questo spettacolo, si possono comprendere come i mutamenti, che già si stanno verificando nel quotidiano siano, rispetto a un recente passato, radicali”.
Che tipo di rapporto s’instaura tra i protagonisti?
“Sono tre persone che più che essere guidate da sentimenti seguono il disimpegno come regola quotidiana, il ritmo di un gioco come regola di vita. Sullo sfondo vi è un’educazione culturale fortemente concentrata sui temi del lavoro e dell’occupazione, che in parte esclude, necessariamente, la sfera umana, per non dire quella morale e sentimentale della vita. Questa mancanza totale di preparazione ai rapporti di civile convivenza è forse una delle cause della solitaria immaturità che si va rafforzando attraverso l’invasione tecnologica. Dai i videogiochi ai social network, dall’uso e dall’abuso di una informazione e di una comunicazione ultra rapida e telegrafica si è dilatata una generazione defatigata, deresponsabilizzata, deprivata, esclusa dal godimento e dal tormento, dalla soddisfazione del bisogno, di natura sociale, culturale e privata, esclusa persino dal sentimento del dolore singolo o di massa, che aveva il compito di unire ed amare, forse anche odiare per poter vivere.”.
Vuol dire che la tecnologia ha modificato le persone?
“Oggi non si ama più come un tempo. Forse è meglio? Una fredda telematica connessione unisce gli uomini e le loro azioni disimpegnate e legate alla continuità di un giocare con la vita, senza più nessuna distinzione responsabile dei ruoli”
Anche la lingua del testo segue i tempi?
“Il linguaggio da loro usato si configura come un documento, una conferma del modo in cui le nuove generazioni hanno ormai adottato nei loro rapporti un’essenzialità e un’immediatezza mutuati direttamente dal codice della comunicazione telematica. Nello svolgersi delle conversazioni si coglie una costante freddezza della forma del discorso, caratteristica assoluta del messaggio elettronico mediatico, e le diversità dei toni sembrano derivare paradossalmente, più che dal significato specifico delle parole, dagli influssi di una nuova sensibilità, da variazioni di ambienti o da diversificazioni del carattere della scrittura. Nella messa in scena, per tener fede a questo nuovo tipo di scrittura, è stato necessario ricorrere a una recitazione modulata più che sul significato delle espressioni, su amplificazioni ed esasperazioni, saltando, di volta in volta, dalla piatta indifferenza all’irascibilità del gesto”.