“Spesso è necessario partire da un tentativo di rovesciamento di quello che appare evidente per poter arrivare a scoprire cosa c’è dall’altra parte della facciata”, dice Umberto Orsini, protagonista del dramma Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Mercadante di Napoli dal 13 al 18 dicembre, nell’adattamento dello stesso attore, di Roberto Valerio (che cura la regia) e Maurizio Balò.
Dimentichiamo, dunque, le precedenti versioni messe in scena, per vedere un lavoro che parte da presupposti diversi per raccontare una storia non insolita, quella di un mènage a trois che il drammaturgo siciliano carica di significati e riflessioni.
Umberto Orsini (già interprete del lavoro) affronta ancora una volta un classico con occhio nuovo, lavorando con giovani artisti e con differenti prospettive, produce lo spettacolo e lo realizzza con la sua Compagnia.
“Leone Gala – scrive il regista – è un personaggio filosofo che ha raggiunto una stramba saggezza. Ha capito il gioco della vita, ne ha preso consapevolezza. Tende a vivere senza inciampi e discussioni inutili, senza compromettersi più di tanto: invulnerabile al dolore, impenetrabile alla gioia. La non partecipazione, l’estraneità alla vita è la sua salvezza (e la sua condanna). Sta alla finestra a guardare vivere gli altri”.
Recitano anche Alvia Reale nel ruolo di Silia Gala, Totò Onnis in quello di Guido Venanzi, Flavio Bonacci il Dottor Spiga, Carlo De Ruggeri Socrate, Alessandro Federico Barelli. Le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Gianluca Sbicca, il disegno luci di Pasquale Mari.
Umberto Orsini: Oggi che certamente sono più anziano, ma direi anche più maturo, mi chiedo con quale sguardo potrei riprendere quella storia e trovarci qualcosa di trascurato e perciò d’inedito e di nuovo. Così, col mio regista Roberto Valerio (che proprio con me aveva debuttato come attore in quello spettacolo) ci siamo posti una domanda: ma questo Leone Gala, che dice di aver capito il gioco, questo famigerato “gioco della vita” lo aveva poi veramente capito?