Dopo il grande successo di Il Commissario Ricciardi e di I bastardi di Pizzofalcone, Maurizio de Giovanni si cimenta con un’inedita commedia in due atti, Ingresso indipendente, per la regia di Vincenzo Incenzo, al Teatro Diana di Napoli dal 2 al 21 maggio.
Introduce la serata della prima Pierluigi Ferrillo e cede la parola al professor Vincenzo Mirone, presidente della fondazione PRO onlus, che si occupa di prevenzione e ricerca in oncologia. L’urologo ringrazia “la famiglia Mirra che ha generosamente offerto la disponibilità del teatro Diana a questo evento di beneficenza. E non posso dimenticare la sensibilità di Tosca D’Aquino e Serena Autieri che con il loro dinamismo tutto partenopeo ci hanno dato una mano in questo lungo percorso che è la prevenzione al maschile”.
La commedia brillante in due atti ha per protagonisti Serena Autieri e Tosca D’Aquino, Giovanni Scifoni, Biancamaria Lelli e si avvale della partecipazione di Fioretta Mari e Pierluigi Misasi.
Il protagonista della storia è Massimo Pesello, quarantenne impiegato in attesa di promozione, che abita in un appartamento con ingresso indipendente che spesso presta al proprio “capo”, Ludovico, per i suoi incontri con l’amante, l’avvenente Rosalba (Serena Autieri), escort e logopedista… La storia è un evidente omaggio al film “L’appartamento” di Billy Wilder con gli indimenticabili Jack Lemmon e Shirley MacLaine. Una sera, tornando a casa, Massimo trova nel suo appartamento Rosalba che decide di rimanere per costringere l’amante a lasciare la moglie Giuliana, dopo anni di vuote promesse. Massimo teme l’arrivo della fidanzata Valeria (Tosca D’Aquino), gelosa e moralista, timorata di Dio e nipote di un vescovo, la sua “cerbiattina”, che attende la promozione del fidanzato per convolare a nozze mentre, a sua insaputa, intrattiene una relazione col “topone” idraulico. Nel corso della cena con il capufficio e sua moglie nascono equivoci, scottanti rivelazioni, e si aprono finalmente gli occhi sulla realtà. Non tutto è come sembra, e ancora una volta i moralisti si rivelano i peggiori ipocriti e il timido, balbuziente Massimo, grazie alla forza d’animo di Rosalba, troverà la forza per riprendersi la propria vita. Deliziosa Fioretta Mari nel ruolo di terribile vicina guerrafondaia, armata di fucile e pronta a difendere la proprietà, che a suo modo indica a Massimo la strada giusta – una figura materna cara al giovane. Semplici le gag e i dialoghi, ma bravi gli attori, sapiente la regia e belli i costumi per una commedia brillante che fa anche del bene.