Perché non siamo tutti sani e forti? Perché ciò che l’anima ci detta dal profondo, spesso non coincide con le esigenze del nostro corpo? E ancora: siamo sicuri che Dio sia soddisfatto di noi esseri umani e del Creato?
Con questi interrogativi, l’autrice e regista Cetty Sommella propone un divertente spaccato quotidiano della vita di due giovani, Beatrice e Alessandro, alle prese con un nuovo “sistema di vita” e con un Dio giovane e depresso, insoddisfatto di ciò che l’essere umano gli ha restituito, dopo le tante fatiche della creazione.
I dolori del corpo sarà in scena dal 19 maggio al 30 giugno al teatro SalaMolière di Napoli con Serena Ferri, Marco Montecatino, Biagio Musella, Federica Sammarco, Luigi Manco, diretti da Cetty Sommella.
La commedia, rappresentata per la prima volta nel 1999 dalla compagnia I dieci mondi di Sommella e Paone, è messa in scena in un nuovo allestimento, dagli ex allievi del Laboratorio di Formazione Teatrale che i due artisti conducono da undici anni con alcuni attori professionisti (Serena Ferri interprete della fiction “Il coraggio di Angela” con Lunetta Savino”, su Rai 1 e Federica Sammarco una delle protagoniste del film “Da Napoli a New York” di Elena Bonelli).
Questa la trama: Beatrice, stanca del “guscio” da donna, che racchiude un’anima ben al di là della femminilità fine a se stessa, decide di porre fine ai suoi giorni, ma i tentativi di lanciarsi dalla finestra falliscono puntualmente e si ritrova sempre al punto di partenza (la sua casa). L’incontro con un giovane malcapitato incontrato in strada, Alessandro, la sconvolge: proprio non riesce a capire il motivo del fallimento del suo gesto. Alessandro, al contrario di lei, finalmente felice di vivere (ha appena ricevuto la notizia di una cospicua quanto inaspettata eredità) vorrebbe correre a festeggiare l’evento, ma viene continuamente bloccato dalla donna che gli chiede di aiutarla a capire. L’ingresso in scena di una marescialla e di un appuntato dei carabinieri spiega l’arcano: Beatrice e Alessandro sono morti entrambi. Tutto starà a capire come. A risolvere l’arcano, classico deus ex machina, sopraggiunge Dio in persona che, raccolto lo sfogo dei due protagonisti coglie l’occasione per sfogarsi anch’egli, lamentandosi di come noi esseri umani abbiamo mal gestito la sua creazione.
“Nelle mie commedie – dichiara la Sommella – mi piace affrontare tematiche importanti, disegnando personaggi alle prese con il disagio fisico e morale. Accompagno, però, lo spettatore sulle leggere ali della risata”.