Donne di periferia

Redazione

La locandina dello spettacolo
La locandina dello spettacolo

Cinque donne che potrebbero abitare una stessa casa… Periferia di Napoli. Una Napoli negata”. E’ tutto raccontato in Barbarella di Peppe Lanzetta, con Bestrice Baino (che lo dirige con lo stesso autore), in scena al teatro Sancarluccio di Napoli fino al 10 marzo.

L’autore, amico storico della sala di San Pasquale,  conosciuto narratore della periferia cittadina, con i suoi veleni, le sue maledizioni e la sua varia umanità, qui parla di donne. “E’ una periferia con storie ed emozioni non dissimili da quelle di un qualsiasi ghetto di metropoli moderna. Riunire i diseredati, ceti sociali difficili, per liberarsi la coscienza è un atto politico comune alle amministrazioni delle grandi città, indipendente da qualunque origine politica. Un atto liberatorio del ceto medio-alto che crea le opinioni comuni e vota il proprio candidato simbolo di rinnovamento. Si creano così agglomerati che, in sintonia ed oltre le particolari conformazioni architettoniche, sono condensati di emozioni negate che quando fuoriescono dagli steccati del perbenismo lo fanno con una carica esplosiva ed implosiva  di forza tale da sconvolgere qualsiasi parametro socialmente accettato. Cinque donne, che potrebbero abitare una stessa casa, con le loro speranze, i loro sogni di una quotidianità vissuta, immaginata, una quotidianità di rabbia ed esasperazione che rende adulti i bambini e vecchi i giovani”.

L’appello del Sancarluccio

Cari Angeli e cari tutti,

comunichiamo ufficialmente che dopo l’udienza in tribunale del 28 novembre scorso, che doveva decidere  della sorte del Sancarluccio, in difficoltà con i pagamenti del fitto, la magistratura ha sentenziato lo sfratto esecutivo il giorno 30 giugno 2013. Ora questa è la data certa di fine attività e questo lo stato delle cose. Ringraziamo la magistratura, che recependo le istanze della difesa e della cittadinanza, permetterà la continuazione della stagione in corso.

In questi pochi mesi noi lotteremo ancora per cercare di non chiudere, ma abbiamo bisogno del sostegno propositivo di chi vorrà essere ANGELO DEL SANCARLUCCIO: il progetto di partecipazione “dal basso” per salvare il teatro continuerà sino al 30 aprile. Fino a tale data dobbiamo continuare a sperare non solo in un intervento risolutivo della oggettiva difficoltà, ma cerchiamo negli Angeli anche un sostegno di massa critica e di pressione politica. E’  importante attestare la vicinanza seguendo la stagione attivamente dal vivo, anche per conoscere realmente il contributo di cultura che andrà perso.

Nel contempo, lanciamo ai rappresentanti politici tutti, l’ennesimo appello per far si che si eviti la perdita di una voce viva e vitale, che tanto ha dato e sta dando alla città, un luogo storico che, al pari di altri, offre concrete occasioni di lavoro e di visibilità a decine di giovani artisti e che mai come in questo momento storico è ancora uno dei  centri  per il riscatto culturale e civile di Napoli.

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