Doppio incontro con Servillo e Elvire Jouvet

Anita B.Monti

Toni Servillo si accosta a Elvire Jouvet 40, testo in cui Brigitte Jaques trascrisse le Sette lezioni di Louis Jouvet a Claudia sulla seconda scena di Elvira nel Don Giovanni di Molière. Lo spettacolo, intitolato Elvira, sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli, dall’8 al 20 gennaio 2019, nella nuova traduzione commissionata a Giuseppe Montesano. Con Servillo, interprete e regista, recitano Petra Valentini, Davide Cirri e Francesco Marino. Costumi Ortensia De Francesco, luci Pasquale Mari, suono Daghi Rondanini.

Parigi, 1940 Louis Jouvet, rivoluzionario regista e attore teatrale e cinematografico, è insegnante al Conservatoire National d’Art Dramatique. Tra febbraio e settembre il maestro e un’allieva del terzo anno affrontano, nel corso di sette lezioni, una scena del Don Giovanni di Molière: donna Elvira che irrompe in casa del seduttore per convincerlo a modificare la sua condotta di vita impenitente. Nelle sette lezioni maestro e allieva entrano nel testo di Molière e lo esplorano, alla ricerca della verità del personaggio.

Domenica 13 gennaio 2019 alle ore 20, presso l’ Institut Français Napoli, a ingresso libero, sarà proiettato il film La scene Jouvet di Benoit Jacquot (Francia 1987). Il documentario viene presentato per la prima volta, in anteprima italiana, come progetto speciale dell’Institut Français di Napoli. A seguire l’incontro: Toni Servillo racconta Louis Jouvet.

 

Elvira porta il pubblico all’interno di un teatro chiuso, quasi a spiare tra platea e proscenio, con un maestro e un’allieva impegnati in un particolare momento di una vera e propria fenomenologia della creazione del personaggio. Un’altra occasione felice, offerta dalle prove quotidiane del monologo di Donna Elvira nel quarto atto del Don Giovanni di Molière, consiste nell’opportunità di assistere ad una relazione maieutica che si trasforma in scambio dialettico, perché il personaggio è per entrambi un territorio sconosciuto nel quale si avventurano

spinti dalla necessità ossessiva della scoperta. Louis Jouvet formula a proposito dell’attore la famosa distinzione comédien/acteur e dice precisamente: «il comédien è per così dire il mandatario del personaggio, mentre l’acteur delega se stesso personalmente. Il comédien esiste grazie allo sforzo, alla disciplina interiore, a una regola di vita dei suoi pensieri, del suo corpo. Il suo lavoro si basa su una modestia particolare, un annullarsi di cui l’acteur non ha bisogno». Trovo il complesso delle riflessioni di Jouvet particolarmente valido oggi per significare soprattutto ai giovani la nobiltà del mestiere di recitare, che rischia di essere svilito in questi tempi confusi.

Toni Servillo

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