E’ Coletta la Medea partenopea

Redazione

Una scena

135 anni dopo la pubblicazione di La Medea di Portamedina di Francesco Mastriani, Annamaria Russo mette in scena la tragedia al Maschio Angioino di Napoli venerdì 8 settembre 2017 alle ore 21.00. Presentato da Il Pozzo e il Pendolo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, l’allestimento, interpretato da Rosaria De Cicco, Marianita Carfora, Giuseppe Gavazzi, Peppe Romano, Alfredo Mundo, Gennaro Monti, Sonia De Rosa, Paolo Rivera, con la partecipazione di Rita Ingegno, Federica Grosso e Marco Amodeo, si avvale del disegno luci a cura di Sebastiano Cautiero, i costumi di Annalisa Ciaramella.

Nello scenario più suggestivo che potevamo sperare – sottolinea Annamaria Russo – all’ombra delle torri del maniero più bello di Napoli, la storia di Coletta Esposito, madre assassina della figlia di pochi mesi, scivola fuori dalle pagine di quella antica edizione e prende vita sulle assi di legno di un palco a forma di ruota. La ruota dell’Annunziata, la ruota della vita, la ruota della sorte”.

Calpestare il più sacro e intoccabile dei sentimenti, imponeva una condanna esemplare: non solo lo “strascinamento” e la decapitazione, ma l’ignominia nei secoli dei secoli. E’ dalla riprovazione collettiva, dall’indignazione che cancella la pietà, che ha preso vita quest’allestimento. La scrittura teatrale della tragedia di Portamedina nasce come reazione a una domanda urticante: quante donne sottoposte allo strazio di una vita, fatta di tribolazioni inimmaginabili, avrebbero potuto trasformarsi in altrettante Medee?

La messinscena di Annamaria Russo non tenta di dare risposte. Non esistono risposte per la disperazione che nasce dal sangue e si nutre di sangue, ma esistono solo domande

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