Debutta venerdì 18 maggio, al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, Il ritorno del Mammasantissima a cura di Luciano Saltarelli. Lo spettacolo, nato nell’ambito del Progetto EMME, laboratorio tenuto dallo stesso Saltarelli con gli allievi del ntS’, vede in scena la compagnia giovane del teatro di piazzetta San Vincenzo. Repliche sabato 19 maggio (ore 21) e domenica 20 maggio (ore 18).
Il testo dello spettacolo prende spunto dal film Il Mammasantissima, diretto da Alfonso Brescia, nel 1979, con protagonista Mario Merola che interpretava un capo-rione molto amato dalla gente, perché amministrava il quartiere secondo il suo codice morale, dalla parte dei deboli e contro i prepotenti. Nella libera trasposizione teatrale della pellicola cinematografica, effettuata dal regista Luciano Saltarelli, i nomi dei personaggi sono stati cambiati, sostituendoli con altri che hanno riferimenti alla nomenclatura cristiana o pagana popolare.
Sullo sfondo, la città di Napoli in cui fermenta e spadroneggia il contrabbando di sigarette di cui il Mammasantissima è figura di spicco. Oltre al commercio illecito, Don Salvatore (detto il Mammasantissima per la sua autorevolezza e per l’indiscusso carisma) si dedica alla difesa dei deboli, vessati da delinquenti senza scrupoli, tra cui un avvocato e un usuraio. Quest’ultimo, per vendicarsi delle intromissioni di Don Salvatore nei suoi loschi affari, violenterà la figlia del Mammasantissima, aiutato dal perfido avvocato. Un atto imperdonabile che scatenerá l’ira di Don Salvatore, il quale verrà meno alle proprie regole morali, uccidendo i responsabili del crimine.

«Tutto questo materiale narrativo mi è sembrato un interessante spunto per rielaborare la trama e realizzare uno spettacolo che evidenziasse la ricchissima teatralità degli eventi e dello sguardo su Napoli, presente nel film. – dichiara Luciano Saltarelli – Sono fortissimi gli echi della sceneggiata napoletana, con le sue figure stereotipate e sanguigne, mosse da impeti di rabbia o di passione, impregnate di religiosità popolare e animosità animalesca, devote al potere quasi taumaturgico di un fuorilegge in odore di santità. Questo universo, così intriso di una ormai mitica napoletanità, non poteva trovare migliori interpreti negli attori del Nuovo Teatro Sanità che incarnano con grandissima naturalezza e misura le passioni infuocate di una città millenaria, meraviglioso e santissimo inferno».