
I Campi Flegrei diventano altri mondi. Avviene durante Efestoval – il Festival dei vulcani, la rassegna diretta da Mimmo Borrelli, che per il secondo anno propone attività e spettacoli, strettamente legati al territorio. La manifestazione è ideata dalle associazioni bacolesi “Marina Commedia”, “IoCiSto” e Luna Rossa e rientra nel progetto “Flamma Ventus – giovani indigeni di una terra ardente”.
E’ l’ascolto la base della drammaturgia dell‘autore e attore bacolese, che da sempre ha orecchio attento alle storie nate e sviluppatesi nella fertile terra infocata. Come Efesto, il dio greco del fuoco, Borrelli, in collaborazione con cinquanta giovani under 35, associazioni e operatori, dà vita a una fucina di idee, storie e racconti che coinvolgeranno il pubblico dal 12 al 30 settembre in diverse località.
“A Bacoli in questo periodo si parla solo di teatro. – spiega l’organizzatore Salvatore Illiano – I ragazzi si lasciano coinvolgere e si formano con piacere nelle diverse categorie dello spettacolo, dalla biglietteria, all’accoglienza”. Un movimento felice anima tutta la zona, tuttora fuori dai grandi circuiti culturali e turistici, nonostante bellezza e operosità della comunità. E’attivo il cantiere navale Postiglione di Baia, il Parco monumentale, curato e ampliato, il Centro, lo spazio in cui Borrelli prova con la sua compagnia, l’azienda Agricola La Sibilla, produttrice della celebre Falanghina, sono parti integranti del progetto.
“L’intento è quello di raccontare e rivivere questi siti della memoria – dice Borrelli – attraverso spettacoli semplici ma di indubbia poesia e potenza scenica”.

PROGRAMMA
Il Festival dei Vulcani si apre il 12 settembre a Napoli nel Complesso di San Nicola da Tolentino con lo spettacolo cult di Marco Baliani e Remo Rostagno Kohilhaas.
Il 14 e 15 andrà in scena Memorie e versi dei Campi Flegrei, tratto dalle opere di Borreli ‘A sciaveca e Sepsa. Aspettando l’alba, dalle ore 6 in poi, in un percorso che parte dalla ferrovia della Cumana di Torregaveta e attraversa i luoghi in cui sono ambientate le storie, fino a Cuma.
Sabato 17, nel Parco monumentale di Baia, Roberto Latini rappresenta I giganti della montagna di Pirandello. Sotto gli alberi e il mare in lontananza.
Il 19 gli ospiti della Comunità Dedalo del Dipartimento di salute mentale di Pozzuoli, portano in scena all’Art Garage di Pozzuoli Sogni in compresse, guidati da Maura Perrone e Roberta Serretiello.
Il 22 e 23, presso la comunità Dedalo di Pozzuoli, si esibirà la ‘clawnessa’ Patrizia Aroldi in Giduglia, la vorticosa spirale simbolo della patafisica, la corrente artistica francese ispirata da Alfred Jarry.
Un evento speciale sarà dedicato allo sport il 28 settembre. Memorial Enzo Bombolone, storie di calcio e di vita di Bacoli sarà una partita in racconti, arbitrata da Mimmo Borrelli, per ricordare personaggi indimenticabili.
Il Festival si chiuderà nel Cantiere navale Postiglione, il 30 settembre, con Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria di e con Saverio La Ruina, accompagnato dalle musiche dal vivo di Gianfranco De Franco.Voci di donne del Sud, partendo dalla storia di una calabrese, in toni grotteschi, surreali e ironici.
Ma l’idea è quella di continuare a stare insieme nel Dopofestoval, con musica dal vivo e bar con lo staff e con i protagonisti in vari luoghi tra Bacoli e Napoli.
E prima degli spettacoli, invece, i ‘focosi’ ideatori propongono La parmentata, il rituale pasto consumato insieme quando si lavora, come ai tempi della vendemmia. L’appuntamento è per il giorno precedente alle ore 19, in diversi luoghi d’incontro. E poi, le visite guidate, i laboratori, le escursioni in kayak e barca, per apprezzare le cozze locali.
Insomma un magma di proposte, di energie che tra versi, antichi echi, suoni e memorie, trascinerà lo spettatore in coinvolgenti e appassionati momenti per far sì che il teatro sia strumento formativo ed espressivo per le nuove generazioni. Per dar forma ai sogni.
“Scrivo per salvare prima me stesso, – dice Borrelli, autore delle ormai celebri “’Nzuliarchia, “’A sciaveca”, “La madre”, “Napucalisse” – la memoria di me stesso, di mia madre, di mio padre, mio fratello. E poi, salvare la mia piccola comunità, che è la missione alla quale il teatro dovrebbe tendere: salvare! E non allietare. Salvaguardare e non rasserenare”.
Info su: www.efestoval.it