Emigranti all’Elicantropo

Angela Matassa

La sedicesima stagione del teatro Elicantropo di Napoli s’ispira alla “mancanza di futuro”, al concetto di “emigrazione fisica e interiore”, dice Cerciello, direttore dello spazio di Via Gerolomini, “all’indipendenza del pensiero”, con l’omaggio ad Antonio Gramsci (con “Il cazzotto nell’occhio”, diretto da Raffaele Di Florio) e al critico teatrale Franco Quadri.

L’inaugurazione è affidata a “Verso… Moby Dick”, simbolo del “naufragio della coscienza dell’uomo contemporaneo”. Al celebre romanzo di Melville, Cerciello affianca versi facendone un poema. Seguirà “GiOtto”, studio per una tragedia, di e con Giuseppe Provinzano, dedicato “ai fatti di Genova”, mentre Teatro in Fabula sceglie “Serafino Gubbio operatore” (da Pirandello) per parlare di come la modernizzazione influisce sull’umanità. Dopo il debutto al Nuovo, Cerciello porta nel suo teatro “Il Presidente” di Thomas Bernhard.

Un ampio spazio è dedicato al teatro fatto dalle donne. “Terra di mezzo” diretto da Pina Di Gennaro affronta il tema della speranza, di trovare una vita anche a costo di emigrare. Quindi Giusy Crescenzo adatta e dirige “Mamma, piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello, per esprimere la  mancanza di futuro. Torna Tina Femiano con “Le ore della mia giornata” di Ciro Marino, adattato e diretto da Carmen Femiano, con sonorizzazioni della quotidianità, per scandire la giornata di una donna. E ancora “Emigranti”, ispirato a Mrozek messo in scena da Fabio Cocifoglia e “Acting out” di e con Arnolfo Petri. Il direttore del teatro Il Primo coglie l’occasione per ricordare che il suo spazio probabilmente non riaprirà e annuncia l’uscita del primo volume delle sue opere. Pippo Cangiano è autore e interprete di “Ergastolanima”.

In programma ancora “Sentieri imperfetti” di Paola Tortora da Shakespeare, Kafka, Beckett; “Drink and dinner disco club” di Daniele Mattera; “Titus” di Giorgia Cerruti.

Una novità è la presenza della musica. A dicembre Alessio Arena presenta “La città invisibile”, mentre ad aprile l’Elicantropo si apre “agli amici” di Rua Port’Alba, diretti da Massimo Mollo che presentano “La parola antagonista” con Myriam Lattanzio e  Alan Wurzburger, per “dare dignità al cantautore che condisce la parola con la musica”. La chiusura è affidata alla danza con “Oltre la linea”, quattro compagnie dirette da Rosario Liguoro.

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