
(foto di Roberto Della Noce)
A quattro anni dall’uscita di Alma, Paolo Fresu e il pianista cubano Omar Sosa pubblicano Eros, un concept-album di tredici canzoni dedicate all’amore nel senso più ampio e vitale. Tra le collaborazioni quella di Jacques Morelenbaum, del quartetto Alborada e della cantante magrebina Natacha Atlas che interpreta in arabo Teardrop dei Massive Attack. “In un mondo nel quale si annichiliscono le parole – rivela Fresu al pubblico dell’Arena Flegrea di Napoli – l’eros suona come amore, capacità di conoscersi, è una parola straordinaria capace di raccogliere tutte le cose che si amano, eros per scoprire la pace mettendo tutti d’accordo! Come Napoli che contiene aspetti differenti ed è la città più erotica d’Italia! Come Cuba, potente e poderosa”, aggiunge Omar Sosa. Opening act con la fisarmonica jazz di Carmine Ioanna per poi lasciare spazio all’intenso, eccezionale pianismo di Omar Sosa, brillante musicista, solare esponente della world music. Subito si legge l’intesa perfetta, il massimo interplay con la tromba e la compositività di Fresu. Il duo inanella brani tratti dal nuovo album e vecchi motivi riletti nel loro stile unico, fatto di jazz, world music, musica contemporanea, leggera, antica, campionamenti che consentono di giocare con l’elettronica. Poi entra in scena Jaques Morelenbaum, uno dei massimi esponenti della musica brasiliana, già al fianco dei mostri sacri Jobim, Gil, Veloso, Gilberto, Buarque, Costa, Nascimento, Salvador e Sting. Il suo violoncello è stato definito semplicemente “miracoloso” da Caetano Veloso. Il suo tocco conferisce ulteriore magia all’elegante concerto ricco di passione, energia e spiritualità. A tratti si vorrebbe più suonato nello stile classico del jazz poiché i musicisti sono di una bravura mostruosa, ma gli effetti sono parte integrante dell’armonia, avvolgente come la loro musica che racconta un mondo, polifonica, etnica che sembra suonata da un’intera orchestra.