Il pregio di alcune serie tv e film è da sempre quello di far riscoprire i romanzi da cui sono tratti. E soprattutto i posti in cui sono ambientate le loro storie. Non ha fatto eccezione a questa felice combinazione il libro scritto da Elena Ferrante, grande successo letterario oltreoceano: L’amica Geniale.
Nacque così alcuni anni fa l’idea dell’associazione culturale NarteA di guidare i tanti appassionati del bestseller attraverso le vie, i vicoli e le piazze di Napoli, raccontati nelle pagine dell’Amica Geniale.
Da qui il nome Frammenti geniali affibbiato al tour che da piazzetta Olivella fino a via Caracciolo si snoda per tutto il centro storico del capoluogo partenopeo.
Riproposto domenica 11 giugno 2023 scorso con lo storico dell’arte Matteo Borriello, pronto a fare da guida a questa speciale visita nei luoghi della fortunata serie tv, il tour letterario ha riscontrato ancora una volta il favore del pubblico. Dotati di libretto illustrativo con i passaggi dei romanzi, percorso su mappa e foto della Napoli antica, nonché di radioline e cuffie per non perdere nemmeno una piccola curiosità del tour, i partecipanti sono partiti dalla stazione della linea 2 di Montesanto.
La prima metropolitana cittadina veniva usata infatti dalle protagoniste Elena e Lila e dai loro amici per arrivare nel cuore della città, non così diverso, nelle prime impressioni, dal quartiere operaio di provenienza nella parte orientale di Napoli. Il cosiddetto rione nominato nel libro.
Passando per la Pignasecca, l’antica zona del biancomangiare ribattezzata così per le varie leggende sorte intorno alla sua vecchia pineta, il gruppo di partecipanti ha attraversato sotto il primo sole estivo di giugno piazza Carità e via Toledo.
La prima ha fornito lo spunto per un discorso sull’architettura di epoca fascista che investì Napoli nel Ventennio, lasciando alla città degli edifici funzionali, al netto del rifiuto ideologico del razionalismo. Occasione anche per rievocare gli scontri tra comunisti e fascisti narrati nei libri.
La seconda, ovvero via Toledo, invece ha permesso di ricordare le molteplici trasformazioni urbanistiche subìte, dall’abbattimento delle antiche mura aragonesi fino alla fondazione dell’attuale asse viario e dei Quartieri Spagnoli, entrambi operati durante il viceregno spagnolo con Don Pedro de Toledo.
La strada attraversata da Lila e Elena nell’Amica Geniale conduce alle soglie di quella via Chiaia che gli amici delle due ragazze volevano evitare a tutti i costi, consapevoli dello shock che avrebbe provocato su di loro, a causa delle differenze sociali ed economiche evidenti fin da subito. Il ricco salotto buono della città, sorto nell’alveo tortuoso di un antico corso d’acqua, colpì immediatamente le due ragazze del libro. Le signore, eleganti e ben vestite, “sembravano aver respirato un’altra aria e mangiato altri cibi”, recitano le pagine della Ferrante.
Al di là delle inevitabili considerazioni sociologiche, la via Chiaia del libro offre la possibilità di riscoprire la storia dell’antico ponte che oggi la sormonta e di Palazzo Cellammare. Una superba dimora storica che ospitò artisti del calibro di Goethe, Torquato Tasso, Caravaggio, Angelica Kauffmann, Giacomo Casanova, Basile e Caccioppoli.
La tappa di Piazza dei Martiri, le cui trasformazioni urbanistiche e toponomastiche sarebbero insospettabili all’occhio moderno, è stata poi il preludio finale alla passeggiata sul lungomare, punto di arrivo e di conclusione del tour alla colonna spezzata. Lì dove a Elena il mare appariva come “un foglio grigiastro sotto il cielo pallido con nuvole rare dagli orli rosa”.