Francesco de Giovanni

Anna Maria Liberatore

Francesco de Giovanni di Santa Severina è nato a Napoli il 25 agosto del 1964, laureato in Economia e Commercio, abilitato alla professione di Dottore Commercialista, ha lavorato presso Alcatel, BN Finrete SIM, Banco di Napoli, Santander private banking, BNL. Dal 2001 si è dedicato all’attività politica, impegnandosi come consigliere provinciale e per due consiliature come consigliere della Prima Circoscrizione (Chiaia, San Ferdinando, Posillipo) della città partenopea. Attualmente ne è presidente.

Presidente, che cosa l’ha convinta a tornare a Napoli, nonostante le problematicità e la crisi?

Di solito si rimane a Napoli per attaccamento alla famiglia, alla città. Ho provato ad andare fuori, dall’89’ al 92’. Ho lavorato in Umbria, all’Aquila e a Roma con la società Alcatel che si occupava di installazioni, ho provato, ma non stavo bene. Soffrivo la lontananza al punto che tornavo a Napoli anche a metà settimana sottoponendomi a dei tours de force pazzeschi pur di stare qualche ora nella mia città. Io che ero come ibernato in ufficio, appena imboccavo l’autostrada verso Napoli, riprendevo a sentirmi vivo! Non era nel mio dna, non ce la facevo. Negli anni in cui non si trovava lavoro avevo persino rifiutato un posto in Fiat a Torino. Dopo aver dato le dimissioni all’Alcatel, ho avuto la grande fortuna di essere chiamato da Sergio Sciarelli, mio professore alla facoltà di Economia e con il quale mi ero laureato. Sciarelli offrì a me ed ad altro miei compagni di università, di lavorare in Finrete, una società del Banco di Napoli. La società andò molto bene perché gestita in maniera snella da gente giovane che aveva voglia di lavorare. Quando poi, dopo qualche anno, la società è stata incorporata dal Banco di Napoli, mi sono trovato a lavorare, in Direzione centrale, come impiegato.Una morte civile. Il Banco funzionava,allora, come un ministero con una moltitudine di persone e un’opprimente burocrazia. Ricordo che le carte passavano da una scrivania all’altra, senza concludere niente. Ho sofferto molto per cui, nel 99’,ho chiesto di essere trasferito in una filiale dove potessi finalmente lavorare. Sono approdato all’agenzia della Riviera di Chiaia, dove mi sono affermato come private banker.

Quali problemi ha dovuto affrontare?

Dal punto di vista lavorativo, Napoli è una città difficile. Le imprese sono quasi del tutto scomparse, il lavoro scarseggia. Ci sono solo commercianti,professionisti e dipendenti pubblici, non c’è quel mondo imprenditoriale, anche di microimprese che si trova al Nord. Le relazioni di lavoro sono perciò diminuite. Nonostante ciò ho costruito un patrimonio di clientela che è cresciuto negli anni e che mi ha seguito poi anche in altri istituti bancari. Da napoletano verace, proprio perché tale ho potuto sviluppare questo tipo di lavoro che si basa sulla fiducia e le relazioni. L’onestà conta ancora molto nella mia città. Nel frattempo,nel 2001, sono stato eletto Consigliere della Circoscrizione Chiaia, San Ferdinando, Posillipo. Nel 2009 Consigliere alla Provincia di Napoli e, nel 2013, Assessore alla Provincia. Dal 2006 al 2011 sono diventato Consigliere della Municipalità. Dal 2016 sono stato eletto Presidente della 1° Municipalità di Napoli per i quartieri Chiaia, San Ferdinando, Posillipo, incarico che ricoprirò fino al 2021.

A proposito delle Province, non si capisce bene che fine abbiano fatto.

La nostra classe politica, incompetente e superficiale ha propagandato una fantomatica abolizione delle Province che, in effetti, non c’è mai stata. Hanno cambiato solo il nome, sono diventate Città metropolitane. Hanno quindi impedito ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti attraverso libere elezioni a suffragio universale. Ad oggi i Consiglieri dei vari comuni si scelgono fra di loro, le chiamano “ elezioni di secondo livello”.

Quante difficoltà incontra ogni giorno per il suo lavoro alla Municipalità?

Ogni giorno vengono cittadini a segnalare le criticità, le inefficienze, i dissesti. Cerco di intervenire, faccio quello che posso nonostante le difficoltà economiche, la mancanza di personale e di mezzi adeguati.

Quali aggettivi userebbe per descrivere Napoli?

E’ una città unica. Da una parte lo scenario paesaggistico famoso per la sua indiscutibile bellezza, dall’altra la grande commistione tra borghesia e popolo. Un po’ in tutti i quartieri, da Monte di Dio, alla Sanità a Via Foria troviamo i famosi “bassi” a fianco di palazzi antichi, nobiliari e non. E’ anche una città terribilmente insofferente alle regole.

Che tipo d’amore nutre per la sua città?

Il mio è l’amore che un padre prova per il figlio, ne conosce le debolezze, non le nasconde, ma s’impegna per farlo crescere e migliorare. I difetti di Napoli che ben conosciamo non si devono nascondere, così facendo non la si aiuta, ma bisogna anche difenderla. Persino i turisti sanno delle negatività e dei pericoli e, per assurdo, se non le trovano, alcuni ci restano quasi male. La Municipalità di cui sono Presidente sta , infatti, organizzando dei percorsi con mini pullman per portare i turisti attraverso i Quartieri spagnoli, i vicoli del Pallonetto, Sant’Anna di Palazzo, nelle zone folcloristiche per quelli che sono in cerca del brivido.

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