Gaetano Liguori

Angela Matassa

L’ultima regia è quella che ha curato per Lino Barbieri in scena al teatro Totò di Napoli dal 17 al 27 marzo con Scusate se insisto. Gaetano Liguori, direttore artistico della sala di Via Cavara, ha assemblato i diversi elementi della messinscena: sei ballerine dirette da Ettore Squillace, i musicisti di Animamia dal vivo, una serie di video proiezioni, per metter su un varietà. “Il personaggio lo consente e non è stato difficile. Lino è un grande artista: sa cantare, recitare e ha una ricca esperienza d’intrattenimento, dal Bagaglino in poi. Anche le sue imitazioni non sono scontate. Rivoltiamo l’Italia come un calzino. – spiega – Lello Marangio scrivendo il testo ha puntato sui temi della politica e dell’attualità, non dimenticando una riflessione di carattere sociale”.

Fanno da colonna sonora brani celebri della musica leggera da “Attenti all’ASL” di Lucio Dalla a “L’ingegnere e i sette vani” e “Il signore degli spinelli” di Riccardo Cocciante, passando per i classici di Vasco Rossi, Renato Zero, Ray Charles e Pino Daniele. “Sono le nostre più belle canzoni – commenta Liguori – e a volte lui le canta meglio degli ‘originali’”.

Con Davide Ferri registra quindici anni di attività, da talent scout a produttori a formatori. “Lasciato il Bruttini, fucina di comici, abbiamo scelto il teatro con l’intento di fare spettacolo ma non solo: – dice – teniamo molto all’aspetto sociale. Nel quartiere di Foria, le luci accese, l’arredo urbano, l’indotto economico sono cose importanti, che ci fanno sentire vincenti. Così il Totò diventa motore di vivibilità pure per il vicino San Ferdinando”.

L’impegno è anche per la formazione. “I nostri corsi triennali di preparazione sono tra i più affollati con 250 iscritti. – precisa – Non servono per diventare attori, ma per far venire fuori le vocazioni. I più talentuosi entrano nella nostra Compagnia”. La vocazione del teatro e dei suoi direttori, invece, è quella di lanciare una nuova generazione di interpreti. “Certo, – chiarisce Liguori – di Peppino, Taranto, Totò sarà difficile averne, ma di giovani bravi ce ne sono tanti. Rispetteremo la tradizione e il teatro d’intrattenimento di qualità, come sempre. Abbiamo ospitato Isa Danieli, Enzo Cannavale, i Giuffré, Rizzo, Rivieccio, Casillo. Abbiamo dato fiducia ad Alessandro Siani, Biagio Izzo, ora è tempo di dare spazio agli altri: dai fratelli Gallo a Paolo Caiazzo allo stesso Davide Ferri, che si sta dimostrando un bravo attore. Quanto a me, posso considerarmi un autore a tutti gli effetti: ho scritto una quindicina di commedie, da solo o con altri, tutte rappresentate. Ci siamo mossi con umiltà, finché il pubblico ci ha premiato e ora siamo una realtà consolidata con 2.500 abbonati, infatti conserviamo prezzi popolari per poter consentire a tutti di venire”.  Intanto, annuncia una novità: l’anno prossimo nascerà la Compagnia Stabile del Totò. “Da tempo lavoriamo in sinergia con Caterina De Santis, direttrice artistica del Bracco, abbiamo pensato di unire le forze e fare questa svolta, anche per poter mantenere gli spettacoli per molte settimane. La lunga programmazione è un aspetto che a Napoli ormai manca”.

 

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