“Tutto cominciò a Marsiglia la sera del 2 maggio 1860”: nell’incipit del nuovo romanzo di Giuseppe Ardito spicca una data storica di poco antecedente l’inizio della Spedizione dei Mille, con Garibaldi che salpa dallo Scoglio di Quarto (Genova), nella notte tra il 5 e il 6 maggio, con le Camicie Rosse che stravolsero l’Italia e, in particolare, il Sud. Il nuovo romanzo di Ardito prende a pretesto eventi storici per raccontare una grande storia d’amore fuori dal tempo, romantica, appassionata, sofferta.
Dopo il romanzo “Poco più di un ronzio. L’ape che non punge” (Guida editori), una spaccato di storia degli internati militari italiani, di nuovo eventi storici fanno da sfondo al suo nuovo lavoro, “La Notte di Natale” (Guida editori).
Dunque, tutto cominciò a Marsiglia la sera del 2 maggio 1860. Ce lo racconta?
“E’ la data che anticipa di qualche giorno l’avventura dei Mille e la partenza da Quarto. Marcello e Christine, due giovani che si sono conosciuti a Marsiglia, intraprendono insieme questo viaggio che li porterà a vivere gli eventi che cambiarono la nostra storia. Marcello si ritrova coinvolto in una rissa dove un uomo viene ucciso; accusato ingiustamente, si dà alla fuga. Nella carrozza in partenza da Marsiglia e diretta a Genova incontra Christine, una giovane e bella francese anch’essa in fuga dal patrigno, un uomo violento e meschino. A Genova la fuga prosegue per entrambi sul “Lombardo”, una delle navi della spedizione dei Mille. E’ un amore d’altri tempi perché dell’amore troppo spesso ce ne dimentichiamo… Il mio libro parla d’amore, amore per la propria terra, per la patria, gli ideali, la giustizia. L’amore tra un uomo e una donna, l’amore che resta, che non passa. L’amore che attraverso mille difficoltà resiste e si alimenta fino alla fine dei nostri giorni. L’amore è quel sentimento che non si può spiegare, l’amore è fatto di gesti, di attenzioni di piccole e grandi cose. L’amore è comprensione, è rinuncia, è darsi senza aspettarsi nulla in cambio se non un sorriso. L’amore è quella cosa che ci accompagna da quando siamo bambini e sarà con noi fino alla fine dei nostri giorni. A volte lo lasciamo chiuso nei cassetti dei nostri cuori come i sogni mai avverati, come le speranze deluse, come i progetti non realizzati e ci sentiamo tristi, avviliti, arresi. Non lasciamo fuori dalla porta della ragione l’amore, perché nulla resta al di fuori di esso”.
Troìna, Napoli, Genova, Marsiglia: i luoghi sono parte essenziale della narrazione. Garibaldi, Marsala, Calatafimi, la conquista di Palermo, la repressione di Bronte, la battaglia del Volturno: le genti del Sud furono tradite?
“Siamo tutti eterni viaggiatori nessuno escluso. C’è chi viaggia per mestiere, per piacere o semplicemente si viaggia con la fantasia. La Francia è stata la patria delle mie letture da bambino, Napoli è la mia città, a Genova c’è stato il primo viaggio fatto con papà a 8 anni e Troina invece è stata la scoperta. Ogni paese è degno di essere raccontato. Sì, il processo di unificazione fu un vero atto di guerra e fu un’occupazione a tutti gli effetti, tanto che lo stesso Mazzini in un incontro a Napoli con Garibaldi si dichiarò a favore di un’assemblea costituente. Nulla cambiò per i contadini, i proprietari terrieri rimasero tali e le tasse aumentarono. Il fenomeno del brigantaggio che ne seguì fu una guerriglia che durò parecchi anni fatta da partigiani contro l’oppressore e non da bande da delinquenti, ladri e assassini”.
Il suo romanzo è stato presentato a Napoli e poi proprio nella città di Troìna, con il sindaco.
“E’ sempre una grande emozione la presentazione di un libro. Che smette di essere tuo quando arriva ai lettori e se strappa un sorriso, una lacrima, un’emozione, vuol dire che hai fatto un buon lavoro. Devo ringraziare il mio editore Diego Guida che ha creduto in me e mi ha dato l’opportunità di questa pubblicazione, Massimo Masiello grande interprete, persona squisita che si è prestata a cantare una delle mie canzoni inserita nel libro, accompagnato da Antonio, mio figlio, alla chitarra. A Troina ad agosto ci siamo avventurati in una presentazione notturna durante la notte bianca e, nonostante l’orario a dir poco strano per una presentazione, ha visto una grande partecipazione di pubblico. A tal proposito ringrazio il sindaco Sebastiano Fabio Venezia che mi ha concesso il patrocinio, l’assessore alla Pubblica Istruzione Melina Impellizzeri, Silvestro Li Volsi, Pino Scorciapino e la famiglia Trovato”.