Il cabaret del dubbio

Redazione

Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo

Martedì 12 febbraio 2013 debutta al Teatro Nuovo di Napoli, L’Arte del Dubbio dal libro di Gianrico Carofiglio, nella versione teatrale di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, diretti da Sergio Fantoni. Un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lo strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che Ottavia e Vittorio si divertano a indossare i panni dei tipi più disparati; e lo fanno su un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci che ricorda il teatro-cabaret brechtiano. Già dall’inizio, Adamo ed Eva, nudi nelle loro sagome, sono stuzzicati dal serpente che, con la voce di Gioele Dix, insinua loro il dubbio, un Dubbio con D maiuscola. In effetti il serpente si sostituisce al creatore con il suo bizzarro decalogo “Io sono il dubbio, non esiste altra verità all’infuori di me”, e diventa il motore che alimenta e suggerisce i diversi episodi che appaiono in scena. Le musiche per 10 strumenti, composte da Cesare Picco, ed eseguite dal vivo dal musicista Nicola Arata, scandiscono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nei pezzi più impegnati: l’assassinio di Don Peppino Diana a opera della camorra e la morte dei sette operai della Thyssen. “Si parla, in realtà,  – afferma il regista – dei nostri giorni, di quello che sta al di fuori dei teatri, intorno a noi,  di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali. E in questo strano risiko teatrale, che racconta la guerra fra Vero e Falso”.

 

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