A tratti sa di commedia dell’arte l’Amadeus messo in scena da Alberto Giusto con Tullio Solenghi nei panni di Antonio Salieri e Aldo Ottobrino in quelli di Wolfgang Amadeus Mozart. Lo spettacolo, tratto dall’opera di Peter Shaffer, ripropone la decennale vicenda dei due musicisti e del loro intenso rapporto. Già Puškin nel 1830 aveva affrontato l’argomento della feroce gelosia del compositore italiano nei confronti del nascente astro della musica. Ispirandosi a questo romanzo, il drammaturgo inglese ha elaborato il testo per il teatro da cui fu tratta la sceneggiatura del pluripremiato film di Milos Forman. “Ho scritto questa commedia – ha dichiarato Shaffer – dopo aver letto molto su Mozart. Ero stato colpito dal contrasto tra la sublimità della sua musica e la volgare buffoneria delle sue lettere. Sono stato spesso criticato di averlo dipinto come un imbecille, ma in realtà ho voluto solo comunicare il suo lato infantile”.
Un Tullio Solenghi con parlata veneta, gigioneggia nei panni del vecchio maestro di corte, abbandonando i toni comici, ma mantenendo l’ironia. Prima vestito da vecchio invalido, poi a ritroso nel tempo, ricorda il suo rapporto con il genio di Salisburgo, il suo odio (che pare non fosse reale) per il giovane appena giunto a Vienna, il vanto di averlo ucciso. Almeno passerà alla storia come suo assassino se non come grande compositore.
Bravo Aldo Ottobrino che interpreta un Mozart infantile, scurrile e gaudente, ingenuo e semplice, raggirato dall’astuzia del rivale e dal potere degli uomini dell’imperatore asburgico.
Una messinscena semplice, senza sfarzi, che punta sui sentimenti e sui rapporti tra i personaggi, con salti di tempo e descrizioni, sottolineati dalla splendida musica mozartiana.
Al teatro Mercadante di Napoli fino al 7 dicembre.