E’ appena uscito in libreria Il Teatro di Roberto Russo, primo volume delle commedie dell’autorepartenopeo, pubblicato da Guida Editore con la prefazione di Tato Russo. Il 21 giugno 2018 a partire dalle ore 19.00 il libro sarà presentato al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli con gli interventi dell’autore, del critico teatrale Giuseppe Giorgio e degli attori Agostino Chiummariello, Maria Basile, Melania Esposito, Stefano Ariota, Antoine e Lorenzo Russo, che interpreteranno alcuni momenti di teatro tratti dalla prima parte.
Al termine della presentazione, dopo un brindisi augurale, sarà presentato l’atto unico di Roberto Russo “Bassa Marea” interpretato e diretto da Imma Pagano, in scena con Federica Grimaldi. La serata si chiuderà con un gustoso dinner buffet.
“Autore e Drammaturgo, – scrive Giuseppe Giorgio nella presentazione – Roberto Russo, rappresenta uno di quei personaggi dediti alla scrittura teatrale più complessi e originali della nostra epoca. Con le sue opere basate su situazioni psicologiche divise tra il grottesco e il surreale ed ancora, tra il lirico e l’introspettivo, Russo, nel rappresentare l’alienazione umana, rimane il testimone di una visione limpidamente attonita del reale. Affrontando la storia così come le fasi più avanzate del progresso sul piano sociale e culturale, l’autore teatrale affronta disinvoltamente, superando spesso come nel teatro totale i limiti della parola scritta, temi riguardanti il mito, gli eventi storici, la collettività, l’utilizzo dei media, la violenza fisica e psicologica e la conflittualità all’interno della famiglia e delle mura domestiche”.
Dalla Prefazione di Tato Russo:
Caro Roberto, mi chiedi di scrivere una prefazione al tuo libro di commedie. Me lo chiedi in nome della mia storia di uomo libero e indipendente estraneo alle svariate chiese o sette o peggio che spadroneggiano nel nostro fu belpaese anche e soprattutto nel campo della cultura e del teatro. Lo faccio con piacere dopo aver letto alcune delle tue commedie che dimostrano una libertà di pensiero e di espressione che molto ci avvicina. Ti dico che mi è piaciuta la tua “Visite fuori orario”, quando descrive la violenza celata dalle abitudini che anima il piccolo archivista di un ufficio tributario che vive rintanato nel duo ufficio e il cui mondo viene per caso o per destino messo alla prova da un’estranea che riesce a far esplodere tutta la rabbia dell’escluso. Mi è piaciuta anche la glaciale ironia di “Mortal Kabaret” che purtroppo non avrà mai spazio nei teatri italiani declinati ad espressioni conformistiche che poco riguardo hanno per le libertà di un autore. Mi ha divertito tantissimo “ Il Grande Cirillo” che con ironia e spregio ci mostra appunto i canoni entro cui si muove l’intelligenza teatrale e soprattutto la coerenza dei cittadini di questo paese.